Questo mese ci occupiamo di beach volley, uno sport che erroneamente viene considerato un gioco da spiaggia: si tratta invece di una specialità sportiva vera e propria, presente nel calendario olimpico dal 1996 (Olimpiadi di Atlanta).
La sua storia
La nascita del beach volley si fa convenzionalmente risalire alle spiagge di Santa Monica, in California, quando negli anni Venti alcuni giovani cercarono di adattare le regole della pallavolo alla sua pratica su sabbia. Fino agli anni Sessanta, però, nulla di ufficiale venne sancito, quando in Francia si disputò un torneo professionistico con un premio di 30mila franchi per la vittoria. In Italia comincia a diffondersi negli anni Ottanta, soprattutto in Romagna e in Versilia, mentre a livello internazionale Brasile e Stati Uniti assumono presto una leadership mondiale in questo particolare sport.
Come si gioca
Come nella pallavolo, lo scopo del gioco è far passare una palla sopra una rete tesa a una determinata altezza facendole toccare il campo avversario. Per far questo, ogni squadra –composta da due giocatori- ha a disposizione tre tocchi.
Gli strumenti di gioco
La rete regolamentare da beach volley è lunga 8, 50 metri, alta 1 metro e ha la maglia composta da quadrati di 10 per 10 cm. Il pallone, in materiale plastico, ha un peso compreso fra 0,196 kg e 0,233 kg e un diametro di 17,5 cm. Il campo di gioco misura 8 x 16 metri.
I campioni
I campioni olimpici in carica sono tutti statunitensi: fra gli uomini Phil Dalhausser e Todd Rogers, fra le donne May Treanor e Kerri Walsh. In Italia si segnalano fra i migliori atleti Matteo e Paolo Ingrosso, Giorgio Domenghini, Ivan Zaytsev, e fra le atlete Greta Cicolari, Marta Menegatti e Barbara Campanari.
La preparazione fisica e l’alimentazione
Sport che mette a dura prova la resistenza e la capacità muscolare di tutti e quattro gli arti, anche per una pratica amatoriale richiede una fase preparatoria e un allenamento specifico piuttosto intenso.
Specialmente se praticato nella sua sede naturale, in spiaggia, richiede inoltre un’alimentazione studiata appositamente per reintegrare i numerosi liquidi e sali che vengono dispersi durante la pratica.
Un buon tenore muscolare di base e un ideale peso-forma sono comunque indispensabili. Ecco qualche suggerimento al proposito.
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