E’ possibile che nel primo trimestre di gravidanza compaiano dei disturbi di nessun effetto sull’andamento della gravidanza ma decisamente fastidiosi . Infatti possono manifestarsi vomito, nausea, stipsi, digestione difficile e bruciori.
Seguendo alcuni consigli possiamo ridurre, almeno in parte, queste problematiche.
NAUSEA E VOMITO
Nausea e vomito sono due tra i sintomi più comuni nella gravidanza (sono presenti nel 50-75% dei casi), benché vi siano donne che non soffrono né dell’una né dell’altro.
Il vomito si verifica generalmente la mattina e cessa di solito tra la dodicesima e la quattordicesima settimana, ma nulla impedisce che si protragga lungo tutta la gravidanza.
Le cause non sono semplici, non vi è solo un motivo che ci spieghi il perché di questi disturbi.
La tensione protratta del diaframma e dei muscoli addominali può provocare vomito, ma anche i mutamenti ormonali dell’inizio gestazione possono causare il disturbo.
La maggior parte dei casi di vomito non richiede particolari cure mediche e farmacologiche .
Se la nausea e il vomito debilitano vi sono alcuni accorgimenti che la gestante può mettere in atto per alleviarne il fastidio:
- bere lontano dai pasti , piccoli sorsi e per diverse volte al giorno;
- fare colazione con alimenti secchi , tipo biscotti o fette biscottate;
- mangiare 5-6 pasti nella giornata , in modo che rimanga nello stomaco sempre una certa quantità di alimenti;
- evitare i digiuni ;
- evitare gli alimenti raffinati , fritti, speziati, caffè e l’alcol;
- la mattina se è presente la nausea tenere accanto al letto cibi secchi e mangiarli prima di alzarsi;
- evitare gli ambienti a rischio sia per odori che per immagini e suoni.
Accanto a indicazioni di tipo alimentare numerosi studi evidenziano l’importanza dello yoga e della respirazione profonda che alleviano l’ansia che in parte può essere ritenuta responsabile. Anche l’agopuntura può rivelarsi un buon rimedio. Di seguito vi proponiamo un esempio di giornata alimentare per chi soffre di nausea e vomito.
Colazione
pane toscano con miele
Metà mattina Tè con limone
Fette biscottate
Pranzo
Fusilli ricotta e prosciutto
Tagliata di carne
Carote crude
Mela
Metà pomeriggio
Crackers
Cena
Tagliatelle pomodoro e basilico
Trancio di pescespada al cartoccio
Patata al vapore
Pera
BRUCIORI E DIGESTIONE DIFFICILE
La pirosi gastrica in gravidanza è conseguenza del diminuito tono della parete dello stomaco e della giunzione gastro-esofagea indotta dal progesterone. Di conseguenza l’ acidità gastrica può raggiungere l’esofago e lo stomaco , di cui irrita il rivestimento assai sensibile provocando dolore e bruciore.
Durante la gravidanza può comparire un eccesso di secrezione gastrica, sia a digiuno, sia dopo aver consumato il pasto è necessario quindi applicare semplici regole per aiutare l’apparato digerente a migliorare la funzionalità.
E’ opportuno fare pasti poco abbondanti e frazionati , 5-6 pasti sono da preferire ai tradizionali 3 pasti di un più grande volume possibilmente a orario fisso. E’ importante mangiare lentamente, masticare bene e bere poco durante i pasti, al fine di evitare gonfiori.
Evitare i cibi che possono aumentare la possibilità di aumentare la secrezione acida come: caffè anche decaffeinati, tè, alcol, cioccolato, cola, bevande gassate, spezie, alimenti speziati, cipolla, aglio, cannella, alimenti ricchi in grassi.
Sono importanti anche norme comportamentali come evitare il fumo di sigaretta , evitare abiti che stringano in vita, evitare di coricarsi subito dopo il pasto.
Inoltre sarebbe buona norma lasciar passare almeno 3 ore prima di andare a dormire e tenere il letto leggermente rialzato, magari usando 2-3 cuscini.
STIPSI
Durante il periodo della gestazione molte funzioni organiche vengono alterate o modificate per l’adattamento a questa nuova condizione.
Uno degli apparati maggiormente interessati da queste alterazioni funzionali è l’ apparato gastrointestinale . Questo complicato e fondamentale apparato va incontro a numerosi fenomeni di tipo chimico, ormonale e meccanico che ne alterano gli equilibri e le funzioni.
Per quanto attiene la stipsi cui va incontro la gravida molteplice sono le cause. L’ aumento del fabbisogno idrico della gestante , l’eventuale vomito , la compressione e la dislocazione del colon da parte dell’utero ingrandito sono quelle più importanti. Curare o meglio prevenire l’insorgenza della stipsi, soprattutto in gravidanza vuol dire migliorare di molto la qualità della vita della gestante evitando malattie che possono influenzare negativamente non solo la gravidanza ma anche la vita stessa della donna anche dopo la gravidanza. Tra le cure della stipsi in gravidanza sono da evitare:
- Lassativi da contatto , perché oltre ad essere dannosi per la mucosa intestinale alterano significativamente l’equilibrio idro-elettrico già precario in gravidanza;
- lassativi osmotici (lattulosio, lattitolo) per gli stessi motivi dei lassativi da contatto e perché provocano spesso flatulenza, meteorismo, senso di tensione che provocano molto fastidio soprattutto nella gravidanza avanzata;
- lassativi oleosi (oli di vaselina, paraffina) perché impediscono l’assorbimento delle vitamine liposolubili(A-D-E-K) estremamente importanti in gravidanza.
Uno dei rimedi più efficaci resta l’ utilizzo di fibra alimentare associata ad un elevato apporto idrico. Aumentare l’apporto di fibra grezza con la dieta spesso non è attuabile dal punto di vista logistico, infatti, la quantità di fibra necessaria ad assicurare un buon funzionamento dell’intestino richiederebbe quantità esagerate di vegetali che spesso non sono graditi.
Anche tra le fibre bisogna fare delle serie distinzioni, ad esempio le fibre non solubili(crusca e simili) non solo richiedono dosi elevate ma riducono anche l’assorbimento di oligo-elementi e minerali indispensabili(Fe-Cu-Zn-Ca)e spesso provocano, a causa della loro disidratazione a livello dell’ultimo tratto del colon, un aggravamento della stessa stipsi.
La preferenza, allora, va data alle fibre solubili ed in particolare a quelle ad alto peso molecolare e ad elevata viscosità.
In linea generale è importante per combattere la stipsi effettuare queste semplici regole:
- Mangiare con calma, masticare bene
- Non saltare i pasti
- Evitare di rimanere a digiuno per molte ore nella giornata
- Distribuire gli alimenti in più pasti
- Bere abbondantemente, preferibilmente lontano dai pasti
- Passeggiare almeno 20 minuti al giorno
- Abituarsi a regolarizzare l’evacuazione
- Non fare uso di lassativi
- Assumere a cicli regolari fermenti lattici
- Consumare ogni giorno 4-5 porzioni di frutta e verdura
- Consumare 1 porzione di legumi 1- 2 volte alla settimana (l’eventuale insorgere di gonfiore può essere ovviato abituando l’intestino aumentandone progressivamente la quantità)
- Consumare 3-4 porzioni di amidi possibilmente integrali
- Consumare almeno un vasetto di yogurt al giorno
- Integrare l’apporto giornaliero di fibra eventualmente con l’assunzione di fibre del commercio (es: semi di lino,semi di psyllio) che hanno la caratteristica di assorbire acqua (anche fino a 100 volte il loro peso) dando luogo, in poco tempo ad una soluzione gelatinosa che ammorbidisce la massa fecale aumentandone il volume e rendendo più agevole la defecazione.
La gravidanza può indurre o aggravare la presenza di emorroidi, spesso causate dalla stitichezza.
Le emorroidi sono sostanzialmente delle vene varicose anali .
I sintomi della malattia sono diversi a seconda che si tratti di emorroidi interne o esterne.
Le emorroidi interne, posizionate dentro l’ano, provocano dolore, sanguinamento e prurito solo in relazione al passaggio delle feci e possono essere considerate lo stadio iniziale della malattia.
Col passare del tempo la malattia progredisce e i cuscinetti emorroidari dapprima fuoriescono durante la defecazione ma rientrano spontaneamente, poi rientrano solo sospingendoli manualmente all’interno dell’ano; infine rimangono definitivamente esterni (prolassate). A questo stadio sono estremamente dolorose e frequentemente possono complicarsi con la formazione di coaguli nel loro interno (trombosi emorroidaria).
In gravidanza sono un disturbo comune , per la pressione a cui sono soggette le vene in tutta la metà inferiore del corpo a causa dell’ingrossarsi dell’utero. La cura è un’alimentazione equilibrata che aiuti a prevenire la stitichezza , così le emorroidi hanno meno possibilità di svilupparsi e più possibilità di guarire.
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