Arriva la primavera, torna il raffreddore da fieno: ecco come combatterlo in modo naturale.
Se non vi piace la definizione “raffreddore da fieno”, potete anche usare quella un po’ meno antiquata e più scientifica di “rinite allergica stagionale”, ma la sostanza non cambia. Si tratta in ogni caso della forma più comune di allergia, e anche di una delle più fastidiose.
Chi ne soffre, sa cosa intendiamo dire. Ma vediamo di dare alcune informazioni preliminari su cosa è un’allergia: tecnicamente, l’allergia si può definire come un’iperreattività del sistema immunitario nei confronti di alcune sostanze, di per sé innocue. Si tratta in poche parole di un malfunzionamento delle nostre difese, che reagiscono in maniera esagerata all’entrata in contatto con agenti che non dovrebbero essere particolarmente irritanti ma lo diventano appunto per un malfunzionamento del sistema immunitario. Questa azione si suddivide in due fasi. La prima, detta di sensibilizzazione, durante la quale il nostro fisico entra in contatto con i supposti aggressori e produce anticorpi specifici; la seconda, detta di reazione, in cui l’aggressore si lega chimicamente agli anticorpi specifici e dà inizio a quei fenomeni di vasodilatazione e secrezione, di rigetto o di tumefazione che ben conosciamo.
Nel caso della rinite allergica stagionale, è risaputo che sono i pollini di svariate piante, impegnate nella germinazione e/o nella fioritura dopo la lunga pausa invernale, la causa principale dello scatenarsi della reazione. Un tempo, quando le strade non erano asfaltate e i terreni incolti erano molto più numerosi, anche la polvere era responsabile di molti casi di raffreddore da fieno, ma con l’asfaltatura delle strade e la riduzione delle aree incolte a verde la polvere è rimasta causa di molte reazioni allergiche ma di tipo domestico, quindi scarsamente pertinenti con il nostro discorso.
Quali sono i ben noti sintomi della rinite allergica? Prurito a occhi, naso e gola; lacrimazione; aumento della secrezione nasale; sternuti; mal di testa; nei casi più gravi, insonnia e senso di depressione psicofisica.
L’importanza dell’alimentazione
Per non peggiorare i sintomi, alcuni cibi sono da evitare nel modo più assoluto. In particolare quelli che le nostre mamme e nonne chiamavano popolarmente “riscaldanti”, cioè fragole e cioccolato, crostacei, formaggi stagionati e insaccati come il salame e la coppa, la frutta secca, il caffè. Da evitare, anche se più difficile, gli additivi alimentari (come i conservanti, i coloranti, gli addensanti) che spesso sono contenuti nei cibi anche a insaputa del consumatore. Possiamo suggerire, almeno nella fase acuta della reazione allergica, di modificare la propria dieta a vantaggio di alimenti freschi (verdura e frutta) e pane di produzione quotidiana, evitando alimenti conservati o precotti.
Di sicura efficacia passare a una alimentazione basata su prodotti integrali e biologici, come cereali, legumi, paste e riso conditi con moderazione, preferendo sempre l’olio extravergine a ogni altro tipo di condimento.
L’aspetto psicologico dell’allergia
Anche se diversi studi sulla materia sono ancora in corso, già si può affermare che la patologia allergica possa essere allo stesso tempo fonte e conseguenza di stress psicofisico, condizioni che inducono i nostri organi destinati alla “pulizia” dell’organismo (soprattutto fegato, reni, pelle, sistema linfatico) a un superlavoro e a un consumo elevato di vitamine e sali minerali. Da più parti si suggerisce, in questi casi, una terapia assolutamente naturale a base di estratti o preparati fitoterapici di ribes nero, di cumino, di astragalo e più in generale di vitamine A e C.
Ribes nero
Il ribes nero è un arbusto originario dell’Europa e dell’Asia, i cui frutti vengono consumati da millenni a scopi alimentari anche se da qualche tempo se ne è diffuso l’utilizzo terapeutico. Viene infatti utilizzato in fitoterapia e gemmoterapia per le sue proprietà di stimolare le ghiandole surrenali a produrre cortisolo, capace di combattere efficacemente le infiammazioni.
Cumino
Il cumino è una pianta mediterranea i cui semi sono usati come spezia. E’ una straordinaria fonte di ferro, è efficace per favorire la digestione ma soprattutto possiede la proprietà di disintossicare il fegato, grazie alla sua capacità di stimolare l’attività degli enzimi preposti dall’organismo a questo compito.
Astragalo
L’astragalo è una leguminosa originaria della Cina e già dalla medicina cinese veniva considerato un “tonico e rafforzante dell’energia vitale”. Protegge dagli effetti secondari delle reazioni immunitarie e aumenta la resistenza alle infezioni. Pare che svolga anche una efficiente attività preventiva e di recente gli sono state attribuite capacità disintossicanti in grado di agire anche contro l’epatite cronica e l’Aids.
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