Pandoro e Panettone?

pandoro e panettonePanettone o Pandoro? La gara tra i due dolci più famosi delle festività natalizie sta per incominciare. Quale dei due sia il più buono è difficile da dire, dipende dai gusti.
Sicuramente sono i prodotti più venduti, nel 2005 ne sono state prodotti 120 mila quintali, il 17% dei quali artigianali.

 

pandoro e panettonePanettone o Pandoro? La gara tra i due dolci più famosi delle festività natalizie sta per incominciare. Quale dei due sia il più buono è difficile da dire, dipende dai gusti.
Sicuramente sono i prodotti più venduti, nel 2005 ne sono state prodotti 120 mila quintali, il 17% dei quali artigianali.

 

La storia

Storia del panettone

panettone Sono tante le storie che indicano la nascita del panettone , noi di adieta.it abbiamo scelto la più romantica.
Il panettone nasce a Milano dalla storia d’amore tra Ughetto e Adalgisa. La famiglia di Ughetto, falconiere del Duca, contrastava la storia del giovane con la bella Adalgisa, figlia di un fornaio.
Quando il padre della ragazza incominciò ad avere guai finanziari dovuti alla perdita di clienti e alla malattia del suo garzone, Adalgisa fu costretta a fare lavori umili per assicurare qualche soldo alla famiglia.
Al giovane la situazione faceva soffrire e fu allora che gli venne l’idea di lavorare al forno come garzone. Durante il periodo di lavoro Ughetto apportò modifiche al pane aggiungendo prima il burro e poi lo zucchero alla ricetta originale. Una notte Ughetto vi aggiunse anche anche pezzetti di cedro candito e delle uova . Era un pane molto speciale e piacque a tutti.
Per Natale il giovane pensò di aggiungere anche dell’uva passita o meglio uva passòla , come si diceva allora.
Fu un trionfo, tutti volevano il nuovo pane inventato da Ughetto. Naturalmente come ogni storia che si rispetti i due vissero felici e contenti con il pane dolce con l’uga, ovvero ” I bei panett cont i ughett “.

Storia molto romantica ma a onor del vero , la maggior parte delle fonti , cita un panettiere milanese di nome Toni , che in occasione di un banchetto, bruciacchiò il pane ma riuscì a rimediare il danno impastandolo con uova , zucchero e spezie .

Da qui il nome “pan del Toni“, cioè panettone.

Storia del pandoro

pandoro Nel Rinascimento, nel Veneto precisamente, pare che venissero offerti cibi ricoperti di sottili foglie d’oro zecchino , fra cui proprio un dolce a forma conica chiamato pan de oro “. Da qui pandoro , il dolce di Verona. Nel Rinascimento , nel Veneto precisamente, pare che venissero offerti cibi ricoperti di sottili foglie d’oro zecchino , fra cui proprio un dolce a forma conica chiamato pan de oro “. Da qui pandoro , il dolce di Verona.

Cosa dice la legge

Grazie all’entrata in vigore del decreto 22 luglio 2005 (Disciplina della produzione e della vendita di taluni prodotti dolciari da forno) le denominazioni di panettone e pandoro possono essere utilizzate solo da chi rispetta precise regole . Vediamole insieme.

Panettone

1. La denominazione « panettone » e’ riservata al prodotto dolciario da forno a pasta morbida , ottenuto per fermentazione naturale da pasta acida , di forma a base rotonda con crosta superiore screpolata e tagliata in modo caratteristico , di struttura soffice ad alveolatura allungata e aroma tipico di lievitazione a pasta acida .
2. Salvo quanto previsto all’art. 7, l’impasto del panettone contiene i seguenti ingredienti:
farina di frumento, zucchero, uova di gallina di categoria «A» o tuorlo d’uovo, o entrambi, in quantità tali da garantire non meno del quattro per cento in tuorlo, materia grassa butirrica in quantità non inferiore al sedici per cento, uvetta e scorze di agrumi canditi in quantità non inferiore al venti per cento, lievito naturale costituito da pasta acida, sale.
3. E’ facolta’ del produttore aggiungere anche i seguenti ingredienti :
latte e derivati, miele, malto, burro di cacao, zuccheri, lievito avente i requisiti di cui all’art. 8 del decreto del Presidente della Repubblica 30 novembre 1998, n. 502, fino al limite dell’un per cento, aromi naturali e naturali identici, emulsionanti, il conservante acido sorbico, il conservante sorbato di potassio.

Pandoro

1. La denominazione « pandoro » e’ riservata al prodotto dolciario da forno a pasta morbida , ottenuto per fermentazione naturale da pasta acida di forma a tronco di cono con sezione a stella ottagonale e con superficie esterna non crostosa , una struttura soffice e setosa ad alveolatura minuta ed uniforme ed aroma caratteristico di burro e vaniglia .
2. Salvo quanto previsto all’art. 7, l’impasto del pandoro contiene i seguenti ingredienti:
farina di frumento, zucchero, uova di gallina di categoria «A» o tuorlo d’uovo, o entrambi, in quantità tali da garantire non meno del quattro per cento in tuorlo, materia grassa butirrica, in quantità non inferiore al venti per cento, lievito naturale costituito da pasta acida, aromi di vaniglia o vanillina, sale. 3. E’ facolta ‘ del produttore aggiungere anche i seguenti ingredienti:
latte e derivati, malto, burro di cacao, zuccheri, lievito avente i requisiti di cui all’art. 8 del decreto del Presidente della Repubblica 30 novembre 1998, n. 502, fino al limite dell’un per cento, zucchero impalpabile, aromi naturali e naturali identici, emulsionanti, il conservante acido sorbico, il conservante sorbato di potassio.

Come riconoscere quelli più buoni

Panettone

Se si sceglie quello tradizionale di Milano occorre controllare che la cupola sia incisa a croce senza altri rilievi e spaccature . La crosta deve essere aderente alla pasta , deve essere dorata e senza bruciature.
La pasta interna deve essere soffice e di colore giallo carico e deve avere le caratteristiche alveolature (i buchi), segno che la pasta è lievitata naturalmente .
I canditi e l’uvetta devono essere presenti in notevoli quantità

.

Pandoro

Il fondo deve essere di colore bruno ma non bruciacchiato . La pasta deve essere di colore giallo , soffice e l’ alveolatura deve essere meno evidente rispetto al panettone .
Il sapore non deve essere acidulo o con note aromatiche esagerate .

Composizione calorica

Il panettone e il pandoro sono consumati a Natale Nel Rinascimento , nel Veneto precisamente, pare che venissero offerti cibi ricoperti di sottili foglie d’oro zecchino , fra cui proprio un dolce a forma conica chiamato pan de oro “. Da qui pandoro , il dolce di Verona. Al di fuori di particolari stati di malattia, nessun alimento è dannoso ma soltanto più o meno adatto a particolari finalità, come il controllo del peso, la miglior digeribilità, la riduzione della quota di saturi o grassi. Tutte finalità che non escludono alcun alimento, ma lo condizionano a una riduzione delle porzioni o alla rinuncia compensatoria ad altri alimenti dotati di caratteristiche similari.

Sia il panettone che il pandoro possono (e devono) essere mangiati a Natale , magari sostituendoli ad altri alimenti .
Sono due dolci molto energetici , 100 grammi di panettone hanno le stesse calorie di un piatto di pasta .

Quindi attenzione a non eccedere ; è normale che mangiando un cibo che piace si ecceda nelle porzioni (una fetta di panettone o pandoro è circa 180-200 gr.).
Si tratta di alimenti completi ricchi di amido e con un discreto contenuto proteico , se non si vuole aumentare di peso si possono sostituire al pane (quindi se mangio una fetta di panettone non tocco pane durante il pasto).

Data l’ elevata presenza di grassi è opportuno ridurre la quantità di olio durante il pasto in cui vengono mangiati. Devono prestare particolare attenzione all’introduzione di questi alimenti le persone affette da diabete , ipertrigliceridemia , iperlipemia e obesità .

  Kcal Proteine gr. Lipidi gr. Glucidi gr.
Panettone (gr 100) 386 6 15 56
Pandoro (gr 100) 414 8 20 52

 

Altre specialità natalizie

Torrone (Cremona) torrone
La ricetta più accreditata del torrone narra che sia stato ideato nel 1441 per celebrare le nozze di Francesca Sforza e Filippo Maria Visconti. E’ composto da uova , miele , nocciole o mandorle .

Panforte (Siena) Panforte
Si narra che un bambino nella notte di Natale fosse andato a rendere omaggio a Gesù: il piccolo aveva solo un po’ di pane e qualche mandorla da portare in dono e così, con la benedizione di San Giuseppe, l’offerta si trasformò in uno squisito panforte. Gli ingredienti sono: zucchero, farina 0, mandorle, cubetti di arancio, cubetti di cedro, cubetti di melone, miele, cannella, spezie, granella di nocciole.

Struffoli (Napoli) Struffoli
Sebbene siano il dolce natalizio napoletano più famoso, pare che nel golfo di Napoli siano stati portati dai Greci al tempo di Partenone e dal greco deriverebbe il nome di struffolo (strangoulos = arrotolato). Gli ingredienti sono: farina, uova, zucchero, burro e limoncello.

Zelten (Trentino Alto Adige) Zelten
Il suo nome risale al termine tedesco “selten” (talvolta) inteso a sottolineare l’eccezionalità della sua preparazione che avviene nel periodo natalizio. E’ un pane a base di frutta composto da: impasto di farina (un tempo di segale), uova, burro, zucchero, lievito, noci, fichi secchi, mandorle, pinoli e uva sultanina. In Alto Adige lo zelten assume varie forme: a cuore, ovale, rettangolare, quasi a simboleggiare una maggiore fantasia rispetto allo zelten del Trentino.
P er tradizione tutti i membri della famiglia dovevano portare il loro aiuto nella preparazione del dolce, che veniva mangiato solo una volta rientrati dalla messa di mezzanotte, come gesto di ringraziamento per il cibo donato alla famiglia.

Pan Dolce (Genova) Pan Dolce
E’ il dolce natalizio tipico dei liguri, rotondo, basso e viene farcito con uva passa, pistacchi, finocchietto e frutta candita

Vsb:t

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Valori nutrizionali (per una porzione)
Proteine g 7.05
Carboidrati g 85.4
Fibra g 4
Ferro mg 1.12
Calcio mg 32
Sodio mg 16
Vitamina A 0 mcg
Vitamina C 11 mg
Kcal 400
(Kj 1672)
Lipidi totali 5.69 g
Saturi 0.99 g
Monoinsaturi 3.79 g
Polinsaturi 0.79 g
Colesterolo 0 mg

 

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