E’ ritornata alla ribalta la notizia delle sigarette al tè verde. L’argomento sta creando un certo scompiglio sia tra i fumatori sia tra chi si occupa a vario titolo del tabagismo: si tratta dell’ipotesi di utilizzare il tè verde nella fabbricazione di sigarette, in modo da ridurne gli effetti dannosi per l’organismo umano.
Nel novembre 1999
Ecco il risultato:
- Si è visto che l’ epigallocatechina-3-gallato (EGCG) una catechina contenuta nel tè verde funge da inibitore delle metalloproteasi, enzimi attraverso i quali i tumori aggrediscono gli organi formando metastasi;
- l’assunzione di tè verde, in particolare, impedisce l’angiogenesi, vale a dire la capacitá del tumore di stimolare l’organismo a produrre vasi sanguigni che nutrano il tumore stesso, favorendone la crescita. Privata del nutrimento sanguigno, la neoplasia regredisce e muore.
I fumatori sono senza dubbio soggetti a rischio di neoplasie e di altre patologie polmonari.
In caso di infiammazioni polmonari, come quelle provocate dal fumo, l’azione delle difese immunitarie non viene bilanciata dall’intervento di inibitori naturali che sono stati essi stessi distrutti dal fumo: inizia cosí un processo degenerativo che porta alle broncopneumopatie ostruttive e all’enfisema polmonare.
Secondo i ricercatori, questi effetti negativi possono essere attenuati o addirittura annullati inserendo del tè verde nel filtro delle sigarette.
Gli ultimi due anni di ricerca si sono concentrati sulle capacitá del filtro di assorbire il tè verde mantenendone i principi “buoni” per il fumatore e rilasciandoli mentre la sigaretta viene consumata.
I risultati sono stati incoraggianti:
Il fumo, agendo a temperature più basse rispetto all’acqua bollente con cui viene preparato il tè, riesce a trasportare integralmente i principi attivi del tè verde; in questo modo il fumatore si troverebbe ad assumere contemporaneamente sia gli elementi tossici contenuti nella sigaretta, sia la sostanza in grado di annullare queste tossicitá.
Vsb:t