Il consumo di carne rossa e’ collegato ad un aumentato rischio di tumore dell’intestino.
E’ quanto emerge da uno studio europeo finanziato dall’Oms e condotto dall’European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition, pubblicato dalla rivista del National Cancer Institute.
Secondo la ricercatrice che ha guidato lo studio, Sheila Bingham del Dunn Human Nutrition Unit in Cambridge, si tratta del ”primo studio in Europa, fra i piu’ importanti al mondo, che dimostra la forte relazione fra carne rossa e lavorata e il cancro all’intestino”.
Il rischio calcolato dai ricercatori per questo tipo di tumore e’ di un terzo piu’ alto ( 35% in piu’) per chi mangia oltre due porzioni da 80 grammi di carne rossa al giorno, rispetto a chi ne consuma una porzione a settimana.
Dallo studio e’ emerso che in un anno sono stati 17 i casi di tumore all’intestino su 10.000 persone cinquantenni che consumavano abitualmente due porzioni (da 80 grammi) di carne rossa al giorno. Su 10.000 persone, della stessa eta’, che invece mangiavano meno di una porzione di carne rossa a settimana i casi si abbassavano a 12.
Gli studi hanno anche dimostrato che i rischi del cancro aumentano con una dieta povera di fibre. E se mangiare carni bianche non ha alcuna influenze su questo rischio, l’incidenza del cancro all’intestino si abbassa fra chi consuma piu’ porzioni di pesce a settimana.
Sheila Bingham sostiene che la spiegazione di questo fenomeno va ricercata nelle proteine chiamate emoglobina e mioglobina che si trovano proprio nelle carni rosse e che innescano un processo chiamato ”nitrosazione dell’intestino” che porta alla formazione dei composti oncogeni.
”Questo tumore – ha spiegato Bingham – potrebbe essere causato anche da composti cancerogeni chiamati eterocicli ammine che si formano durante la cottura. Ma questi ultimi composti si creano anche durante la cottura delle carni bianche che sono risultate non in relazione con il cancro all’intestino”.
Fonte: Yahoo.it
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