Per un neonato, l’allattamento al seno materno per almeno sei mesi sarebbe un vero e proprio scudo contro i futuri problemi di pressione. A sostenerlo è uno studio recentemente pubblicato sugli Archives of Disease in Childhood.
La ricerca, condotta in Estonia e Danimarca, ha coinvolto 2000 bambini di etá tra i 9 e i 15 anni. Ne è emerso che più il periodo di allattamento al seno si protrae, maggiori sono i benefici per la salute andando avanti con gli anni.
In particolare, lo studio ha messo in evidenza come la pressione si mantenga più bassa anche in etá adulta, nonostante i differenti stili di vita e regimi dietetici tenuti dai vari soggetti. Dopo aver diviso i bambini in gruppi omogenei, per etá, peso e altezza, i ricercatori hanno verificato che, indipendentemente dai fattori che possono influenzare la pressione, i bimbi che erano stati nutriti con il latte materno facevano registrare dei valori di pressione massima (sistolica) inferiore rispetto a quelli non allattati al seno.
Si è inoltre notato come questi benefici siano direttamente e proporzionalmente collegati alla durata dell’allattamento materno. Gli effetti positivi del latte materno contro i rischi dell’ipertensione, sarebbero addirittura equiparabili, in etá adulta, ad una dieta povera di sodio o ad costante attivitá fisica.
L’importanza della ricerca è quindi quella di aver reso noto un effetto dell’allattamento al seno fino ad ora sconosciuto in termini di salute pubblica.
( Per gentile concessione di http://www.jugo.it )
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