Secondo recenti dati statistici americani, un paziente ogni cinquemila muore per le complicazioni che seguono la liposuzione (aspirazione ed eliminazione di cumuli di grasso). Lo studio, svolto al Penn State Univerity School of Medicine e al Thomas Jefferson Medical College, ha evidenziato che negli Stati Uniti il rischio di morte per liposuzione è più alto di quello per incidenti stradali; rispettivamente le percentuali sono di 19 decessi ogni 100.000 pazienti e di 16 decessi ogni 100.000 abitanti. La principale complicazione della liposuzione è rappresentata dalla tromboembolia polmonare (grumo di sangue nei polmoni), responsabile del 23,1% dei decessi. Il rischio di mortalità è maggiore soprattutto nel giorno successivo all’asportazione chirurgica del grasso; molti decessi post-operatori, infatti, avvengono proprio a causa di dimissioni ospedaliere premature. Inoltre, i medici addetti all’operazione spesso non sono sufficientemente preparati; alcuni chirurghi praticano liposuzioni dopo aver partecipato ad un corso della durata di soli 2-3 giorni. Prima di sottoporsi a un’intervento così delicato, pertanto, è necessario verificare la professionalità del chirurgo responsabile dell’operazione; sarebbe opportuno, inoltre, trattenersi in ospedale anche il giorno successivo all’intervento per effettuare tutti i controlli medici ritenuti necessari.
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