La tendenza a comportamenti alimentari scorretti appare più accentuata nei soggetti che soffrono d’insonnia. Questo si conferma in uno studio recentemente condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Minneapolis (USA), che ha indagato differenti abitudini alimentari in soggetti che lamentavano disturbi del sonno. In particolare, i soggetti che si svegliano improvvisamente durante la notte colmano la loro insonnia mangiando. Inoltre, nel totale delle 24 ore, assumono una maggiore quota di calorie rispetto alle loro effettive esigenze energetiche. Alcuni di questi soggetti distribuiscono male le loro quote caloriche durante la giornata; spesso consumano frugali colazioni e pesanti cene. Gli studiosi hanno approfondito le possibili relazioni esistenti tra i neuro-ormoni, che controllano il sonno e quelli che controllano i centri della fame e della sazietà. È possibile che questi controlli siano, per il sonno, affidati alla melatonina e, per la fame e la sazietà, affidati alla leptina. L’utilizzo terapeutico di questi due neuro-ormoni promette soluzioni corrette sia per l’insonnia, sia per i disturbi del comportamento alimentare.
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