Cinquantenni italiane ‘iperattive’. Sono attente alla propria salute e alla forma fisica, ma non si curano abbastanza delle ossa.
Il 42% non si sente a rischio osteoporosi, il 53% non ne ha mai parlato con il medico, il 74% non si e’ mai sottoposta alla misurazione della densita’ ossea (Moc).
E’ la fotografia scattata da una ricerca condotta in Europa dall’International Osteoporosis Foundation e dall’Istituto europeo per la salute femminile. L’indagine ha coinvolto Francia, Finlandia, Germania, olanda, irlanda, Spagna, Svezia, Svizzera e appunto Italia, dove hanno partecipato 197 donne fra i 50 e i 75 anni.
I risultati saranno presentati il 20 ottobre, Giornata mondiale dell’osteoporosi, a Castel Sant’Angelo a Roma, in un convegno aperto al pubblico, promosso dalla Lega italiana osteoporosi e da Federcasalinghe.
L’osteoporosi colpisce una donna ‘over 50’ su tre e un uomo su otto nel nostro Paese. Il 23% delle ‘over 50′ italiane lavora a tempo pieno, il 3% part-time, il 30% e’ casalinga. Senza arrendersi all’eta’, il 70% si considera piu’ dinamica e indipendente di quanto fosse sua madre alla stessa eta’.
Ballare, giocare a tennis, dedicarsi al giardinaggio sono attivita’ svolte dal 19% almeno 2 volte a settimana, dal 15% addirittura quattro volte, anche se quasi la meta’ (46%) delle ultracinquantenni non fa esercizio fisico. Il 34%, comunque, riconosce l’importanza di curare l’aspetto e mantenersi in forma.
Ma solo il 18% ritiene che ossa forti siano essenziali per il benessere del corpo. E meno del 30% riconosce il ruolo fondamentale del calcio. Italiane bocciate in prevenzione, dunque. E spesso ignare del pericolo di fratture.
Il 42% non si ritiene a rischio osteoporosi. La perdita di centimetri e l’incurvamento della schiena sono il cambiamento fisico piu’ temuto dalle donne. Eppure solo il 4% chiede al medico di controllare la propria altezza e l’11% il peso, contro il 56% che misura regolarmente la pressione, il 53% il colesterolo, il 32% la glicemia.
Solo il 28% si rende conto degli effetti debilitanti dell’osteoporosi. Non va meglio nel resto d’Europa. Meno di un’ultracinquantenne su 4 si sottopone ad accertamenti diagnostici.
(Fonte: Adnkronos Salute)
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