Le moderne biotecnologie applicate alle produzioni agricole alterano la struttura organica degli alimenti, senza conoscerne gli effetti a lungo termine. A sottolineare il pericolo di queste moderne tecniche di coltura è Giuseppe Chiumello, direttore della III Clinica pediatrica dell’Università di Milano. “Non esistono ancora dati certi” afferma il direttore “circa le possibili conseguenze sulla nostra salute dovute all’uso di alimenti alterati geneticamente”. C’è chi, al contrario, sostiene i pregi e la sicurezza degli alimenti transgenici. Secondo Giorgio Poli, direttore dell’Istituto di Microbiologia e Immunologia Veterinaria dell’Università di Milano, le biotecnologie hanno dato il via ad una svolta importante nel mondo dell’agricoltura; i cibi transgenici, infatti, oltre ad essere modificati geneticamente, devono essere sottoposti ad una serie di analisi e valutazioni scientifiche, incluse le prove di tossicità, di allergenicità e di impatto ambientale. “Possiamo, quindi, essere sicuri” continua G. Poli “che un alimento transgenico non potrà mai avere i difetti presenti, spesso, negli alimenti naturali. La menta, ad esempio, in natura contiene sostanze tossiche, mentre il pesto possiede alte dosi di metil-eugenolo (un potente agente tumorale)”. Come risolvere, quindi, la questione: sì o no alle biotecnologie alimentari’ Secondo G. Chiumello è necessario realizzare una lunga ed efficace campagna di informazione e di educazione alimentare, analizzando pregi ed eventuali difetti dell’uso prolungato di alimenti transgenici.
Conferenza stampa “Nuove mode alimentari e cibi transgenici, ecco come verrà imbandita la tavola nel 2000”
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