Il diabete gestazionale è una patologia tipica del periodo di gravidanza (da qui il suo nome). Viene diagnosticato tra la ventiquattresima e la trentaquattresima settimana gestazionale, periodo nel quale viene effettuato lo screening diagnostico. E’ importante rilevare che si tratta di una patologia che insorge durante la gravidanza e non ha nulla a che fare con il diabete pregravidico, in questo caso si parla di gravidanza e diabete.
Nella maggior parte dei casi scompare con il termine della gravidanza , anche se circa il 50% delle donne che hanno avuto un diabete gestazionale sviluppano un diabete tipo 2 dopo 5-10 anni dopo il parto.
I fattori di rischio per l’insorgenza di questa patologia sono:
- obesità,
- familiarità diabetica,
- diabete gestazionale in una precedente gravidanza,
- precedente parto di bambini di peso superiore a 4,5 kg,
- parto di bambino nato morto,
- forte glicosuria,
- età piuttosto avanzata per la gravidanza .
La placenta secerne diversi ormoni che hanno un effetto contrario a quello dell’insulina, provocano, cioè, l’ iperglicemia (aumento degli zuccheri nel sangue).
L’ organismo materno reagisce all’effetto iperglicemizzante degli ormoni placentari aumentando la produzione pancreatica di insulina, il principale ormone che agisce diminuendo gli zuccheri nel sangue e favorendo la loro utilizzazione da parte dei tessuti.
Se il pancreas materno non riesce a far fronte all’aumentata richiesta e produce quantitativi di insulina non più sufficienti a tenere sotto controllo la glicemia siamo in presenza di diabete gestazionale .
Come si può diagnosticare?
Il test di screening si chiama Test di Carpenter , genericamente chiamato ‘ minicurva da carico ‘, consiste in una misurazione della glicemia a digiuno e un’ora dopo aver somministrato un carico orale di glucosio di 50 gr .
Se l’ultimo prelievo mostra valori maggiori o uguali a 140 mg/dl il test è positivo .
A questo punto è necessario fare la “Curva da carico orale di glucosio”. Si tratta di bere una soluzione di glucosio maggiore rispetto alla minicurva e fare 4 prelievi a distanza di un’ora l’uno dall’altro. Se il test dà esito positivo siamo in presenza di diabete gestazionale.
Qual è la cura?
La cura principale riguarda la dieta .
La gravidanza non è il momento di diminuire di peso. In questo caso specifico è importante controllare le glicemie e al tempo stesso fornire le calorie e le sostanze nutrienti sufficienti per sostenere sia i bisogni della madre che l’accrescimento adeguato del feto.
E’ essenziale introdurre molta fibra vegetale grazie alla verdura e ai legumi debitamente conteggiati nella dieta.
Sono vietati: datteri, castagne, frutta sciroppata, fichi secchi, prugne secche.
Sono vietate: bevande alcoliche, vino (a parte la quantità concessa in dieta), birra, liquori, superalcolici, amari, aperitivi, digestivi.
Sono vietate: bevande zuccherate tipo: coca cola, aranciata, limonata, chinotto, bitter, spuma, acqua tonica, acqua brillante e bibite con dicitura senza zucchero, tè zuccherati.
Sono vietati: zucchero, miele , budini, marmellata , cioccolato , dolci e pasticceria in genere, gelatina di frutta, gelati, succhi di frutta dolcificati, caramelle, cioccolatini, sciroppi, conserva di frutta.
Gli alimenti con dicitura “senza zucchero” sono proibiti in quanto contengono glucidi e carboidrati, sia sottoforma di amidi, sia zuccheri come sorbitolo, galattosio, ecc. E’ inoltre molto importante fare pasti ben equilibrati fra loro . Anche il movimento è importante perché può aiutarvi a mantenere normali i valori di glicemia. Camminare è l’esercizio più semplice da fare in gravidanza, anche la ginnastica pre-parto in acqua può essere d’aiuto. Consigliatevi sempre con il vostro diabetologo o con il ginecologo .
Che cosa può succedere se non diagnosticato?
La malattia non diagnosticata può determinare delle serie conseguenze per il bambino. Il bimbo tenderà a crescere troppo e nascerà troppo grosso (spesso oltre i 4 chili di peso), ma metabolicamente fragile, esposto a numerose e pericolose complicanze metaboliche.
Dopo la nascita questi bambini possono avere severe riduzioni della glicemia (ipoglicemia), che possono essere pericolose, per cui questi bambini devono essere controllati in ospedale per alcuni giorni dopo la nascita.
Possono, inoltre, nascere anche con una insufficienza respiratoria dovuta al non completo sviluppo polmonare.
Le madri con diabete gestazionale, che non hanno stabilizzato la glicemia durante la gravidanza, possono dare alla luce bambini itterici.
Cosa accade dopo il parto?
Dopo il parto si accerterà se il diabete è scomparso.
Esiste tuttavia la possibilità che la patologia resti. Questa eventualità aumenta in presenza di alcune situazioni di rischio come:
- obesità
- ipertensione
- aumento dei lipidi nel sangue (colesterolo e trigliceridi).
Ecco perché è importante tenere sotto controllo, non solo la glicemia, ma anche il peso, la pressione arteriosa ed i lipidi. L’attività fisica costante ed una alimentazione sana ed equilibrata permetteranno di ridurre tali alterazioni.
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