Come leggere le etichette

Spesso nel nostro sito vi consigliamo di leggere con attenzione le etichette, ma quali sono le informazioni che vengono indicate sulle confezioni dei prodotti che acquistiamo? Esiste una legge che parla di etichettatura? A queste ed altre domande cercheremo di rispondere in questo articolo.

Spesso nel nostro sito vi consigliamo di leggere con attenzione le etichette, ma quali sono le informazioni che vengono indicate sulle confezioni dei prodotti che acquistiamo? Esiste una legge che parla di etichettatura? A queste ed altre domande cercheremo di rispondere in questo articolo.

Che cos’è l’ etichettatura?   

L’ etichettatura è l’insieme delle indicazioni riportate su tutte le parti di un prodotto , scopo è quello di informare e tutelare il consumatore.

Il consumatore non deve essere tratto in inganno!

L’ etichettatura non deve indurre in errore l’acquirente specialmente:

  • per quanto riguarda le denominazi o caratteristiche del prodotto e in particolare la natura, qualità, composizione, origine.;
  • attribuendo al prodotto effetti o proprietà che non possiede ;
  • suggerendogli che il prodotto possiede caratteristiche particolari, quando tutti i prodotti analoghi possiedono caratteristiche identiche;
  • fatte salve le disposizioni applicabili ai prodotti alimentari destinati ad una alimentazione particolare, attribuire al prodotto proprietà atte a prevenire, curare o guarire una malattia umana né accennare a tali proprietà; ad esempio: “naturale”, per un prodotto tipo il formaggio, non è lecito perché, per legge, non si può produrre un formaggio artificiale.

L’ etichettatura è regolamentata dal decreto legislativo 27 gennaio 1992 n. 109.

Art. 3 del D.L. n.109 elenco delle indicazioni dei prodotti preconfezionati

  • Denominazione di vendita
  • Elenco degli ingredienti
  • Quantità netta
  • Termine minimo di conservazione (data di scadenza)
  • Il nome o la ragione sociale e la sede del fabbricante
  • La sede e lo stabilimento di produzione
  • Il titolo alcolimetrico volumico per le bevande aventi un contenuto alcolico superiore a 1,2% in volume
  • Lotto di appartenenza del prodotto
  • Modalità di conservazione
  • Istruzioni per l’uso, ove necessario
  • Luogo di origine o di provenienza

Denominazione di vendita

È la denominazione prevista dalle disposizioni che disciplinano il prodotto stesso; non può essere sostituito da un nome di fantasia o da un marchio di fabbrica.
Sono denominazioni di vendita: vino da tavola, panettone pralinato…

C’è succo e succo

succo di frutta SUCCO DI ” è la dicitura per il succo di frutta 100% ed in genere è quello di agrumi.
Può essere succo al naturale, cioè vera e propria spremuta di frutta , oppure a base di succo concentrato : in questo caso si tratta di un succo prima ridotto in polvere e poi ricostruito con l’aggiunta di acqua precedentemente sottratta.
NETTARE DI ” deve contenere una percentuale minima di frutta , variabile dal 25% al 50%, il resto è acqua aggiunta.

C’è latte e latte

LATTE FRESCO PASTORIZZATO DI ALTA QUALITÀ : è quello che più degli altri conserva le caratteristiche del latte crudo (per legge 15,5% di sieroproteine).
“Alta qualità” significa che contiene sieroproteine, che sono più sensibili delle vere e proprie proteine del latte e si riducono di numero quanto più il trattamento è spinto o prolungato.
Pertanto, la loro quantità serve a misurare la ” freschezza ” del latte , ovvero quanto piú è simile o dissimile dal latte crudo.
LATTE FRESCO PASTORIZZATO : non è molto diverso dal precedente e deve avere almeno il 14% di sieroproteine.
LATTE PASTORIZZATO : prevede un trattamento termico di 75-80°C per 15 secondi (sieroproteine 11%).
LATTE A LUNGA CONSERVAZIONE : è ancora meno fresco e con caratteristiche organolettiche inferiori.
Ce ne sono di due tipi: Latte UHT (ultra hight temperature): è sottoposto ad un trattamento termico più spinto del pastorizzato (140-150°C per 1-2 secondi) che ne consente la conservazione per 3 mesi.
LATTE STERILIZZATO : sempre a lunga conservazione, è generalmente un latte UHT sottoposto ad un secondo trattamento termico dopo essere stato chiuso nel contenitore. Si conserva 6 mesi.

Per il contenuto in grassi distinguiamo:
Latte intero : minimo 3,5% di sostanze grasse;
Latte parzialmente scremato : 1,0 – 1,8% di sostanze grasse;
Latte scremato : massimo 0,5% di sostanze grasse.

In commercio esistono anche:
latte concentrato : è quello in cui viene fatta evaporare l’acqua ( 40-50°C) per cui rimane arricchito di tutti i costituenti;
latte condensato : è quello in cui la materia prima viene concentrata e addizionata di saccarosio per assicurarne la conservabilità senza ricorrere alla sterilizzazione;
latte in polvere : è il prodotto ottenuto dalla disidratazione quasi completa del latte;
latte industriale : utilizzato per la fabbricazione di burro e formaggio;
latte delattosato : destinato alle persone con intolleranza al lattosio, in quanto tale zucchero si presenta già scisso, lasciando inalterato il valore nutrizionale del latte;
latte vitaminizzato : arricchito in vitamine (soprattutto D)

Tipo di latte

Tipi di latte

C’è marmellata e marmellata

Confettura Una volta si chiamava comunemente marmellata : ora, per legge, si chiama confettura e, se è: ” extra ” deve contenere almeno il 45% di frutta e non può contenere conservanti.
semplice ” deve contenere almeno il 35%, e contiene anidride solforosa.
Il termine marmellata è ora riservato solo a quella di agrumi. In questo caso la frutta non deve essere inferiore a 200 gr per kg di prodotto finito.

C’è caffé e caffé

Caffè decaffeinato : la caffeina non deve superare lo 0,15% sulla sostanza secca.
Caffè macinato è, in genere, una miscela di due specie: la ARABICA e la ROBUSTA .
L’ arabica costa di più, ha meno caffeina , dà un caffé più dolce e cremoso e con più aroma, si riconosce dal chicco perché ha un solco leggermente sinuoso.
La robusta , meno pregiata (anche se ve ne sono alcune di ottima qualità) dà un caffé più amaro e di gusto forte, ha più caffeina e si riconosce dal chicco che ha il solco diritto.

La normativa inerente la caffeina è cambiata, prima nell’elenco non compariva se non alla voce aroma, ora deve essere indicata e nelle bevande che ne contengono più di 150 milligrammi per litro deve esserci l’avvertenza “tenore elevato di caffeina “, con l’indicazione della quantità presente.
Tale norma non si applica alle bevande a base di caffé o the che, avendo questa denominazione di vendita, già rivelano in tal modo la presenza di caffeina .

Come leggere le etichette: elenco degli ingredienti

Sono tutti i costituenti (sostanze naturali e sostanze chimiche) di un prodotto .
Questo dato deve essere in bella vista ed in caratteri sufficientemente grandi, da questo il consumatore informato sulle materie prime scelte e utilizzate nella preparazione, cioè sulla qualità del prodotto.
Gli ingredienti sono, per esempio, la farina in un biscotto , l’ olio di girasole in una maionese, l’ acido ascorbico in un succo di frutta, la vanillina in un prodotto dolciario, l’ acqua se costituisce più del 5% in peso del prodotto finito.

Gli ingredienti sono scritti in ordine decrescente di presenza e non di importanza o di pregio: dalla quantità maggioBurrore alla quantità minore.

L’indicazione degli ingredienti non è richiesta nei prodotti costituiti da un solo ingrediente, nei prodotti ortofruttiferi freschi, nel latte, nel burro, nelle acque gasate, negli aceti, nelle acquevite e nei distillati, nei vini con un contenuto alcolico superiore a 1,2% di volume
 
Ecco gli ingredienti di una marca di biscotti ai cereali .

Ingredienti : cereali 60% (farina tipo 0, farina integrale, farina di avena, farina di soja, farina di mais), grassi vegetali idrogenati, zucchero di canna, destrosio, zucchero, frutta 4% (mela essicata, uva sultanina), burro, uova, sciroppo di glucosio, polvere lievitante, miele, sale da cucina, aromi.

Analizziamola:

  • non vi sono additivi (ad eccezione degli aromi) perché i biscotti secchi si conservano a lungo grazie alla scarsa presenza di acqua;
  • lo sciroppo di glucosio è un altro dolcificante ottenuto industrialmente dall’amido. La sua aggiunta sembrerebbe superflua, ma serve anche ad esaltare il sapore degli aromi e a prolungare la conservabilità del prodotto;
  • il destrosio è un altro nome del glucosio, costa meno dello zucchero;
  • il grasso vegetale idrogenato è praticamente una margarina che è un olio reso solido con l’aggiunta di idrogeno;
  • la farina tipo “0” è meno raffinata della tipo “00” usata per fare il pane bianco;

Tra gli ingredienti sono compresi gli additivi , sostanze chimiche per lo più prive di valore nutrizionale, che hanno lo scopo di garantire la conservazione o di conferire particolari caratteristiche agli alimenti.
Alcuni additivi ( coloranti, conservanti, antiossidanti, emulsionanti, addensanti ecc.) vengono designati con il nome della categoria, cui segue il nome specifico o il corrispondente numero CEE (es. “antiossidante: acido L-ascorbico o E 300”).
Le sostanze aromatizzanti vengono designate in etichetta come “aromi naturali” o “aromi” (di origine sintetica).

Controllare sempre la quantità netta del prodotto confrontandola con il prezzo di vendita. È il peso del prodotto senza imballaggio e senza liquido di governo dove presente.

spesaData di scadenza e termine minimo

Quando facciamo la spesa solitamente la data di scadenza è la prima cosa che guardiamo. Ma che differenza c’è tra le diverse diciture che possiamo trovare sulle etichette dei prodotti alimentari? Quali altre voci devono comparire sulle etichette?

La dicitura ” Da consumarsi preferibilmente entro il …” è la data di preferibile consumo (o termine minimo di conservazione ) fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue specifiche proprietà in adeguate condizioni di conservazione. La dicitura ” Da consumarsi entro il ” è invece il termine perentorio entro il quale il prodotto deve essere consumato ed è obbligatorio per i prodotti altamente deperibili dal punto di vista microbiologico.

L’alimento non può assolutamente essere posto in vendita dopo tale data di scadenza.
Il termine minimo di conservazione e la data di scadenza restano validi se il prodotto è adeguatamente conservato (in ambienti adatti, alle temperature previste, lontano da fonti di calore, in luoghi asciutti): in caso contrario i processi di alterazione possono essere sensibilmente accelerati e l’alimento potrà risultare “avariato” anche molto prima di quanto previsto.

Importante ! Attenzione !

La data di scadenza per il latte è stata liberalizzata ed è ora a discrezione del produttore.

Sulle etichette troviamo anche:

  • Il nome o la ragione sociale e la sede del fabbricante
    Indicano il nome e la sede fisica di colui che produce il prodotto.
  • La sede e lo stabilimento di produzione
    Indica la sede dello stabilimento di produzione.
  • Numero di identificazione del lotto
    La dicitura che consente di identificare il lotto di appartenenza di un prodotto è leggibile sulla confezione in forma di numero a più cifre o in forma alfanumerica ed è preceduto dalla lettera “L”; altre volte tale iscrizione è sostituita dal giorno e dal mese del termine minimo di conservazione o dalla data di scadenza .
    Se ho uno stesso numero di lotto significa che i prodotti hanno le stesse caratteristiche.
    Il lotto può essere utile per l’individuazione di partite non conformi, da ritirare dal commercio e nei casi di tossinfezioni (ricordate, lo scorso anno, il caso della Listeria in un noto taleggio???)
  • Modalità di conservazione
    Indicano come deve essere conservato un prodotto. Ad esempio: conservare a temperatura ambiente.
  • Istruzioni per l’uso
    Dove necessario indicano come usare un prodotto. Esempio: cuocere per 8 minuti in forno a 180°C
  • Luogo di origine e provenienza
    Sono menzioni obbligatorie solo se: è necessaria l’adozione di particolari accorgimenti in funzione della natura del prodotto o, per alimenti di uso non comune, è indispensabile specificarne le modalità di impiego; l’omissione del luogo di origine o di provenienza può indurre in errore l’acquirente .

Leggere le etichette e acquistare meglio

  • Leggere sempre l’elenco degli ingredienti
  • Controllare il tipo di ingredienti
    Un panettone sarà di migliore qualità se è stato adoperato burro anzichè margarina meno costosa.
  • Leggere bene le informazioni complementari .
    Su una scatola di tonno sott’olio, l’indicazione “lavorato fresco” è un’informazione non obbligatoria ma utile perché qualifica il prodotto: generalmente infatti si adopera tonno congelato.
    Sull’olio l’indicazione di “prima spremitura a freddo” lo qualifica come prodotto migliore. Anche la voce additivi è importante, non perché siano dannosi, ma perché danno un’idea della qualità del prodotto.

Per i pesci congelati venduti sfusi la percentuale di glassatura, cioè della copertura di ghiaccio che è considerata tara, deve essere indicata su un cartello .
Inoltre, nei prodotti surgelati è obbligatorio riportare le modalità di conservazione .
Acqua
Nei ristoranti si può servire ai clienti acqua di rubinetto trattata con filtri e servita in caraffa, ma, in questo caso, sulla caraffa dovrà essere riportata l’indicazione ” acqua potabile trattata “, oppure ” trattata e gassata “, se addizionata di anidride carbonica.
 

NOVITA’

Una nuova disposizione comunitaria prevede che le etichette indichino anche la presenza di allergeni , sostanze che potrebbero essere nocive per i soggetti allergici.
Gli allergeni più comuni sono: cereali contenenti glutine (grano, segale, orzo, avena, farro), crostacei, uova, pesci, arachidi, soia, latte (anche lattosio), frutta secca con guscio (mandorle, nocciole, noci, anacardi, pistacchi), semi di sesamo, sedano, senape, anidride solforosa e solfiti. Nonostante sia evidenziata la presenza di queste sostanze, rimane però l’eventualità di contaminanti allergenici venuti a contatto con gli alimenti durante la lavorazione.

A questo proposito la legge permette di riportare sulle etichette la frase generica ” può contenere tracce di “xxx”.

SUL PRODOTTO E’ INDICATA ANCHE L’ETICHETTA NUTRIZIONALE MA SE SIETE NOSTRI AFFEZIONATI LETTORI SU QUESTO ARGOMENTO SAPETE TUTTO!

Vsb:t

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Valori nutrizionali (per una porzione)
Proteine g 7.05
Carboidrati g 85.4
Fibra g 4
Ferro mg 1.12
Calcio mg 32
Sodio mg 16
Vitamina A 0 mcg
Vitamina C 11 mg
Kcal 400
(Kj 1672)
Lipidi totali 5.69 g
Saturi 0.99 g
Monoinsaturi 3.79 g
Polinsaturi 0.79 g
Colesterolo 0 mg

 

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