Benessere animale e alimentazione umana

benessere animale Oggi vogliamo occuparci di benessere animale , l'argomento può sembrare a prima vista poco attinente ad un sito di alimentazione umana , ma la tutela della salute umana passa anche attraverso la tutela della salute animale.
Ormai da decenni ci si è resi conto che le patologie degli animali da reddito possono avere importanti conseguenze sull' alimentazione umana e su qualità e sanità dei prodotti di origine animale.

benessere animale Oggi vogliamo occuparci di benessere animale , l’argomento può sembrare a prima vista poco attinente ad un sito di alimentazione umana , ma la tutela della salute umana passa anche attraverso la tutela della salute animale.
Ormai da decenni ci si è resi conto che le patologie degli animali da reddito possono avere importanti conseguenze sull’ alimentazione umana e su qualità e sanità dei prodotti di origine animale.


Ciò che mangiamo può essere contaminato da varie sostanze e patogeni e questo può avvenire in due modi:

1.direttamente, per la possibile veicolazione di patogeni attraverso gli alimenti;
2.indirettamente per trattamenti farmacologici sugli animali.

Si è visto inoltre che, oltre ad occuparsi delle condizioni igieniche e sanitarie degli animali, è necessario guardare anche alle loro esigenze biologiche ed in generale al loro BENESSERE .
Per questi motivi sono state emanate numerose leggi e regolamenti per attuare una attenta sorveglianza su tutta la vita degli animali da reddito che va dall’origine della loro alimentazione alla fase di raccolta dei loro prodotti.
Negli ultimi decenni si sono registrati notevoli sviluppi nel campo dell’alimentazione animale , sia per quanto riguarda la produzione e la lavorazione dei mangimi, sia per quanto riguarda i controlli per garantirne la sicurezza e la corretta utilizzazione.
Tali controlli vengono effettuati:

  • sugli stabilimenti produttori di mangimi e additivi;
  • nelle fasi di produzione;
  • nella commercializzazione;
  • sui prodotti finiti e sul loro impiego.

A livello comunitario la CE, dopo le recenti crisi verificatesi nel settore dei mangimi (mucca pazza e diossine), ha emanato il Reg.(CE) n.183/2005 al fine di garantire un elevato grado di sicurezza dei mangimi e quindi di tutelare la salute animale, dell’uomo e dell’ambiente.
L’attuale piano di controllo ha come obiettivo:

  • La vigilanza sull’applicazione del divieto di utilizzo delle proteine animali (Min.Sal.1994);
  • Il controllo dei contaminanti e delle sostanze indesiderabili, soprattutto delle micotossine (aflatossina B1 e ocratossina A) nei mangimi;
  • Il controllo in materia di contaminazione da Salmonella delle materie prime per mangimi;
  • Il controllo della presenza di OGM.

benessere animale Tale piano di controllo deve essere effettuato dagli organi di competenza in stretta sinergia tra loro.
La normativa fondamentale alla quale tali organi devono far riferimento nel settore dell’alimentazione animale è la legge 281/63, che regolamenta i prodotti di origine vegetale, animale, minerale e chimico-industriale destinati all’alimentazione degli animali.
Con le successive modifiche la legge ha permesso controlli ufficiali riguardanti tutta la filiera che va dalla produzione all’utilizzazione dei prodotti garantendone la rintracciabilità.
Vengono altresì controllate l’importazione e l’esportazione, i mangimifici, l’etichettatura, i mangimi medicati, l’igiene dei mangimi, la raccolta, il trasporto, il magazzinaggio, la trasformazione, l’uso o l’eliminazione dei mangimi.

Un discorso a parte merita un ulteriore aspetto della produzione dei mangimi e cioè l’uso di additivi , che viene regolamentato con il DPR n.433 del 2001.
Tale regolamento disciplina la preparazione, il commercio, la distribuzione e l’uso degli additivi, delle premiscele e dei mangimi che li contengono.
Sono considerate additivi quelle sostanze che non sono presenti allo stato naturale nelle materie prime che compongono i mangimi. Sono suddivisi in 5 categorie:

  • ADDITIVI TECNOLOGICI: sostanze aggiunte ai mangimi per migliorare la qualità del prodotto e prolungarne la validità (conservanti, antiossidanti, emulsionanti, stabilizzanti, addensanti, gelificanti, antiagglomeranti, additivi per l’insilamento.);
  • ADDITIVI ORGANOLETTICI: sostanze aggiunte per variare le proprietà organolettiche dei mangimi (coloranti, aromatizzanti);
  • ADDITIVI NUTRIZIONALI: vitamine, aminoacidi, oligoelementi;
  • ADDITIVI ZOOTECNICI: promotori della digestione, stabilizzanti della flora intestinale…
  • COCCIDIOSTATICI, SOSTANZE MEDICAMENTOSE…

Antibiotici

Gli antibiotici vengono comunemente usati in campo zootecnico per prevenire e curare le malattie batteriche nonché per favorire l’incremento ponderale. Indipendentemente dalle finalità del loro impiego essi costituiscono un problema igienico sanitario a causa degli eventuali residui che possono riscontrarsi negli alimenti (carne, latte, uova). Questi residui possono provocare patologie a carico del consumatore ; tra queste ricordiamo:

  1. modificazione della flora microbica intestinale in conseguenza del prevalere di alcune specie su altre più sensibili all’azione degli antibiotici;
  2. fenomeni di ipersensibilità;
  3. induzione di ceppi microbici antibiotico-resistenti;
  4. effetti tossici a carico di alcuni organi.

Per tentare di ridurre od evitare questi inconvenienti è indispensabile che gli antibiotici siano impiegati con la massima cautela e quando sono effettivamente necessari, che la loro somministrazione non avvenga nel periodo immediatamente precedente la macellazione e che sulle carni degli animali macellati d’urgenza venga eseguita la ricerca degli antibiotici.

Estrogeni e tireostatici

benessere animale Gli estrogeni ed i tireostatici sono sostanze il cui impiego in zootecnia è vietato dalla legge italiana . L’art. 1 della legge 3-2-1961, n.4 vieta infatti la somministrazione di sostanze estrogene, naturali o di sintesi, impiegate come fattori di crescita o di neutralizzazione sessuale negli animali le cui carni, fresche o preparate, sono destinate all’alimentazione dell’uomo e l’art.1 del D.M. 15-1-1969 vieta per gli allevatori sia la detenzione sia la somministrazione agli animali sotto qualsiasi forma delle sostanze ad azione ormonale quali estrogeni, androgeni, progestativi e simili e delle sostanze ad azione ormonale quali tireostatici e simili.
Il vantaggio di poter impiegare gli estrogeni in campo zootecnico sarebbe rappresentato dall’incremento ponderale che si verifica negli animali trattati senza che le caratteristiche fisiche ed organolettiche delle carni subiscano profondi mutamenti.
Queste sostanze pongono un grave problema di ordine igienico-sanitario in relazione ai rischi che può correre il consumatore per la presenza di eventuali residui nella carne.
Questa evenienza può essere facilmente ovviata interrompendo la somministrazione almeno una settimana prima della macellazione, in quanto gli estrogeni vengono completamente eliminati con le urine e le feci dopo circa 72-90 ore.
I tireostatici più frequentemente usati sono i tiouracilici, che provocano un incremento ponderale dell’animale dovuto essenzialmente ad un rallentamento del metabolismo e ad un aumento dei mucopolisaccaridi capaci di trattenere acqua a livello delle masse muscolari.
L’accertamento di un eventuale trattamento può essere fatto mediante un esame istologico della tiroide e chimico dei muscoli.

Pesticidi

Con il termine pesticidi vengono normalmente indicate tutte le sostanze utilizzate per distruggere, respingere ed impedire la riproduzione di animali dannosi, di funghi degli animali e delle piante e delle piante infestanti.
Gli animali possono contaminarsi mediante i foraggi e le acque. La possibilità che residui di pesticidi si riscontrino negli alimenti è legata alla loro solubilità ed alla loro biodegradabilità.
Da un punto di vista igienico-sanitario costituiscono un problema quelle sostanze che provocano la formazione di residui negli alimenti senza indurre negli animali manifestazioni rilevabili e quindi suscettibili di sfuggire ai più accurati controlli usualmente adottati.
In questo senso risultano particolarmente pericolosi tutti i pesticidi cloro-derivati. Le conseguenze più preoccupanti che i residui di pesticidi possono provocare nel consumatore sono quelle legate a manifestazioni ad andamento cronico, per la capacità di queste sostanze di accumularsi e di dare origine a patologie tumorali.

Altre sostanze

Numerose altre sono le sostanze che, pur non essendo direttamente od esclusivamente impiegate in campo agro-zootecnico, possono rintracciarsi negli alimenti come conseguenza di una contaminazione degli animali in vita ed anche il solo elencarle risulterebbe alquanto complesso. Alcune di queste sostanze sono già naturalmente presenti nell’ambiente e vengono assunte dagli animali in quantità abnorme (es. metalli in zone minerarie) talora anche a causa di una loro aumentata solubilità , dipendente a sua volta da altri fenomeni di inquinamento.
Altre sostanze, invece, vengono riversate nell’ambiente come materiale di scarico oppure in conseguenza di fenomeni accidentali.

Agli agenti patogeni

benessere animale Gli organi di controllo devono accertare anche che gli animali non siano contaminati da agenti (germi), con diversi gradi di patogenicità per gli animali, che sono capaci di moltiplicarsi e talvolta di elaborare tossine negli alimenti. I prodotti contaminati possono provocare nel consumatore sindromi di gravità diversa, ma sempre caratterizzate da evidenti disturbi gastro-enterici (tossinfezioni alimentari o malattie alimentari acute). Quasi tutti questi agenti possono essere presenti già nell’animale in vita, ma la loro patogeneicità per l’uomo assume un concreto significato solo in conseguenza delle manipolazioni che subiscono gli alimenti e che condizionano lo sviluppo microbico fino al superamento di quelle soglie ( n. di germi/g o quantità di tossina/g) che sono indispensabili per causare la malattia nell’uomo.
A livello di allevamento questo tipo di contaminazione costituisce un problema quasi esclusivamente igienico in quanto molti animali albergano questi agenti come saprofiti o ne sono portatori sani.
Due esempi di patogeni.

Salmonelle

Le salmonelle, data la loro ampia diffusione in natura, possono praticamente contaminare tutti gli alimenti di origine animale , anche se i prodotti più spesso responsabili di tossinfezioni alimentari sono le carni (in particolare di suino ed il pollame) le uova e derivati.
Le salmonelle resistono bene ed a lungo nei prodotti congelati (anche se diminuiscono di numero); vengono uccise invece dai normali sistemi di pasteurizzazione in quanto muoiono dopo 60′ a 55°C e dopo 15-20′ a 60°C.
Le salmonelle sono germi bastoncellari, asporigeni, gram-negativi, aerobi-anaerobi facoltativi, mobili e frequentemente si riscontrano nell’intestino del bovino, sulla cute e nell’intestino del suino, sulle penne e nell’intestino del pollame.

Escherichia coli

L’escherichia coli è un germe bastoncellare, gram-negativo, asporigeno, aerobio, ospite abituale dell’intestino dell’uomo e degli animali . Ha caratteristiche di resistenza agli agenti chimici e fisici sostanzialmente sovrapponibili a quelle delle salmonelle.
Alcuni sierotipi sono enterotossici e, se ingeriti con gli alimenti, possono provocare una forma morbosa a carattere gastroenterico. Praticamente tutti gli alimenti possono essere contaminati da questo germe .

La tutela degli alimenti nella fase di raccolta

Il momento in cui vengono raccolti i prodotti animali (in particolare la carne, il latte e le uova) costituisce una fase di grande importanza per garantire le necessarie caratteristiche igienico-sanitarie degli alimenti destinati all’uomo. Le varie e diverse operazioni che vengono svolte (macellazione, mungitura, raccolta delle uova) comportano infatti il contatto con l’uomo (che compie la manipolazioni) e con l’ambiente; con il conseguente inevitabile rischio che i prodotti siano contaminati da microrganismi e da sostanze chimiche cedute dalle superfici con cui vengono a contatto . La possibilità di ridurre questo rischio risiede unicamente nel rispetto più rigoroso di alcune fondamentali norme di igiene, argomento del quale, noi di adieta.it abbiamo già molte volte trattato.

Vsb:t

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Valori nutrizionali (per una porzione)
Proteine g 7.05
Carboidrati g 85.4
Fibra g 4
Ferro mg 1.12
Calcio mg 32
Sodio mg 16
Vitamina A 0 mcg
Vitamina C 11 mg
Kcal 400
(Kj 1672)
Lipidi totali 5.69 g
Saturi 0.99 g
Monoinsaturi 3.79 g
Polinsaturi 0.79 g
Colesterolo 0 mg

 

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