Nell’ultima metà del secolo scorso si è assistito, nei paesi industrializzati, ad un progressivo cambiamento delle abitudini alimentari, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo. Nello specifico si è ridotto di molto il consumo di cereali, legumi secchi e freschi e fibra vegetale, mentre si è assistito ad un aumentato consumo di latte, uova, formaggi e carne.
Gli squilibri e gli errori alimentari hanno portato all’incremento di una serie di patologie tipiche di questa era come il diabete, l’obesità, le malattie cardiovascolari, i tumori, l’ipertensione arteriosa.
Si calcola che vi siano almeno 250 milioni di obesi valutati sulla base del BMI (Body Mass Index o Indice di Massa Corporea). A questi si affiancano i soggetti con sovrappeso che sono due-tre volte gli obesi veri e propri . Dal “Consensus Statement: Childhood Obesity”, tenutosi in Israele nel marzo 2004 si apprende che nella maggior parte dei Paesi europei, il 14-15% degli adolescenti sono già obesi a 15 anni . Gli ultimi dati della ricerca sull’obesità dell’Istituto Auxologico Italiano indicano che il 30-35% dei bambini italiani è sovrappeso e il 10-12% obeso . All’età di 9 anni addirittura il 36% è sovrappeso e il 13,6% obeso . Nel 28% dei bambini obesi è già presente la sindrome metabolica (associazione di almeno tre fattori tra: obesità, ipertensione, trigliceridi elevati, bassi valori di colesterolo “buono” HDL, insulino-resistenza/iperinsulinemia, ridotta tolleranza glucidica/diabete mellito tipo 2) che è responsabile di gran parte delle malattie cardio-vascolari e della mortalità ad essa associata.
La causa principale di questo rapido incremento dell’incidenza dell’obesità nel mondo può essere identificata nei profondi cambiamenti culturali e comportamentali delle nostre società in cui è diminuita l’attività fisica ed è aumentata la disponibilità di cibi ad alto contenuto di grassi e calorie.
Che cos’è l’obesità?
Per obesità si intende un eccesso di accumulo di grasso corporeo che si verifica quando l’ introito calorico eccede il dispendio energetico .
Un bambino si definisce obeso quando il peso è superiore al 20% del peso ideale per la sua altezza , oppure con un BMI (indice di massa corporea = peso in Kg diviso il valore dell’altezza in metri elevato al quadrato) superiore a quello previsto.
Possono essere utilizzati anche grafici appositi detti percentili che correlano il BMI con l’età e valutano il grado di sovrappeso del bambino .
L’ obesità , che tratteremo in questa sede è quella semplice, non derivata da malattie, che viene definita secondaria. Le principali cause di questa malattia sono:
- alimentazione ipercalorica o sbilanciata;
- sedentarietà;
- fattori genetici (se un bambino nasce da un genitore obeso avrà il 40% di probabilità di diventare obeso lui stesso)
Quali sono i rischi della malattia?
I rischi possono essere divisi in :
- rischi a breve termine;
- rischi a medio termine;
- rischi a lungo termine.
I rischi a breve termine sono costituiti da alterazioni ortopediche, neurologiche, polmonari, gastroenterologiche ed endocrine che, sebbene limitate ai bambini con grave obesità , stanno diventando più comuni per l’aumento della prevalenza dell’obesità di grado severo.
L’ipertensione, la dislipidemia e l’alta prevalenza di fattori associati con l’insulino-resistenza e il diabete tipo 2 sono frequenti co-morbilità nella popolazione pediatrica sovrappeso ed obesa. In alcune popolazioni il diabete tipo 2 è ormai la forma dominante di diabete tra bambini ed adolescenti.
E’ da considerare inoltre il peso sociale dell’obesità durante l’infanzia e l’adolescenza, costituito dagli effetti a lungo termine sull’autostima e sull’immagine corporea.
Gli effetti a medio termine dell’obesità ad esordio precoce sono lo sviluppo di fattori di rischio cardiovascolare e la persistenza dell’obesità nell’età adulta : queste condizioni sono la premessa per lo sviluppo di malattie da adulto e per una mortalità precoce.
Quanto avviene nell’adulto è solo l’ultima fase di un processo aterosclerotico a carico dei vasi arteriosi iniziatosi in età pediatrica e progredito nel tempo a causa della persistenza di elevate concentrazioni ematiche di colesterolo totale e/o di elevati valori pressori legati all’ obesità .
Infine nonostante le ricerche a lungo termine sulla morbilità e sulla mortalità associate all’obesità siano piuttosto scarse, questi studi suggeriscono che il rischio di malattie cardiovascolari e tutte le cause di mortalità sono aumentate tra quelli che sono sovrappeso durante l’infanzia e rimangono tali anche se in età adulta viene perso il peso in eccesso.
Qual è il trattamento corretto nei confronti di un bambino obeso?
Osservare i comportamenti della famiglia è la prima regola : è difficile che un bambino abbia abitudini di vita diverse da quelle degli altri componenti della casa.
Per incominciare possiamo rispondere a queste domande:
- Facciamo colazione tutti insieme o prendiamo qualcosa al volo o peggio ancora al bar o in macchina?
- Nella nostra dispensa sono presenti merendine, dolciumi e bibite?
- Sulla nostra tavola ci sono sempre frutta e verdura?
- Gli spuntini sono a base di prodotti confezionati o di frutta o yogurt?
- Facciamo vita all’aria aperta o siamo sempre seduti?
Solo rispondendo a queste poche domande riusciremo a renderci conto di quali errori stiamo commettendo. Può essere utile compilare un diario alimentare e dell’attività fisica come quello scaricabile qui. Rileggendolo con il pediatra, la dietista o il dietologo potremo scoprire i punti deboli della nostra organizzazione e correggerli aiutando noi e il nostro bambino.
Può essere utile aumentare le occasioni di movimento per esempio iscrivere il bambino a qualche attività sportiva con un compagno oppure andare spesso a piedi o in bicicletta.
Ricordiamo :
- L’importanza della prima colazione : il bambino condotto a scuola al mattino in fretta e furia è troppo spesso vittima delle cattive abitudini degli adulti. La prima colazione del mattino non va dimenticata e il bambino, svegliato in tempo utile
- Insistere sulla regolarità dei pasti . La regolarità dell’alvo e tutti i fenomeni meccanici e enzimatici che garantiscono una buona digestione e assimilazione degli alimenti dipendono dalla regolarità di assunzione dei pasti.
- Accettare le variazioni di appetito del bambino . L’appetito del bambino è incostante, e la conseguente variabilità di consumo alimentare è particolarmente legata alle stagioni. I genitori debbono accettare le differenti esigenze alimentari esistenti nello stesso soggetto e tra un figlio e l’altro nella misura in cui la crescita staturo-ponderale è regolare e soddisfacente.
- Variare come prima regola. La varietà non soltanto stimola l’appetito ma assicura inoltre una certa complementarietà fra i diversi alimenti. Ciò permette di compensare eventuali carenze o eccessi e favorisce l’equilibrio qualitativo della dieta.
- Non eliminare totalmente i dolci . Per un bambino il cioccolatino, il gelato sono gratificazioni e non è giusto eliminarle completamente dalla dieta. E’ possibile introdurli qualche volta alla settimana, sostituendoli correttamente.
Quale tipo di dieta è corretta?
Dall’analisi delle abitudini alimentari è possibile risalire agli errori più comuni nell’alimentazione del bambino, a volte può essere utile eliminare solo qualche dolcetto, altre volte è necessario impostare corrette abitudini alimentari come introduzione di verdura e frutta, legumi e limitazione di grassi. In linea generale si deve impostare la dieta dei bambini secondo criteri quantitativi e qualitativi che rispondano alle loro reali esigenze di crescita e sviluppo. In caso di dieta dimagrante premessa fondamentale è che l’intervento dietetico sia impostato in modo che la perdita di peso sia graduale così da evitare disfunzioni e inutili fallimenti.
L’esempio della famiglia è la base per la buona riuscita del dimagrimento: un bambino non imparerà mai mangiare correttamente se non vede che i suoi genitori fanno altrettanto .
Rispettare un regime calorico ridotto rappresenta un grosso sforzo per cui è necessaria una seria motivazione e la decisione del bambino di affrontare dei sacrifici. Oltre alla quantità e alla qualità dei cibi assunti, un ruolo di fondamentale importanza nello sregolare l’alimentazione può essere attribuito a una perdita di attenzione al senso di appetito e di sazietà, riscontrabile nei bambini che non godono della possibilità di seguire ritmi regolari durante i pasti.
E’ più probabile riuscire a gestire una corretta alimentazione se i pasti vengono consumati a orari prevedibili e secondo una successione di piatti che dia la sensazione di un’abitudine serena.
Alcuni suggerimenti per merende sane
- Frutta fresca
- Frutta secca
- Succo di frutta senza zucchero
- Yogurt
- Latte e biscotti
- Biscotti fatti in casa
Movimento, movimento, movimento…
Prima di concludere vogliamo ricordarvi ancora una volta l’ importanza del movimento , infatti l’attività fisica quotidiana è l’elemento chiave per il mantenimento di una buona salute e di un corretto rapporto tra peso ed altezza e per la riduzione del rischio di sviluppo di diabete mellito di tipo 2 e di malattie cardiovascolari.
Vsb:t