A qualche mese di distanza dalla notizia che 4 bambini sono morti in Cina e quasi 50.000 sono stati contaminati per aver consumato latte in polvere contaminato, anche in Italia i Nas sequestrano partite di prodotti contaminati.
Ma che cos’è la melamina e perchè arriva sulle nostre tavole?
La melamina è una sostanza chimica di sintesi che viene utilizzata nell’industria della plastica per la produzione dei prodotti termoindurenti sintetici e per la formazione di resine melaminiche, in combinazione con la formaldeide.
La melamina è anche il componente principale di colle/adesivi e inchiostri e viene utilizzata anche nel settore dei fertilizzanti.
È una molecola ricca in azoto, che si trova comunemente sotto forma di cristalli bianchi ed è scarsamente solubile in acqua.
In campo alimentare la melamina viene aggiunta per aumentare il contenuto proteico di un alimento o integratore.
Questo tipo di frode è possibile perchè le analisi che misurano la concentrazione proteica negli alimenti si basano sulla misurazione dell’azoto totale.
Per quanto riguarda lo scandalo che ha coinvolto la Cina, si pensa che la melamina sia stata aggiunta per nascondere una frode di annacquamento del latte, che come conseguenza aveva una riduzione della concentrazione in proteine.
Si tratta di frode poichè nessuna nazione ha approvato la melamina come additivo negli alimenti ed è quindi vietata.
A seguito dello scandalo dei prodotti cinesi contaminati l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha emesso un parere specifico sulla valutazione del rischio per la salute pubblica legato alla presenza di melamina in alcuni prodotti contenenti latte di origine cinese.
Il bersaglio primario della tossicità da melamina è il rene.
Nell’uomo sono segnalate irritabilità, sangue nelle urine, produzione di poca urina, segni di infezione renale, ipertensione, calcoli.
I pazienti possono essere curati, secondo la severità del danno al rene. Il trattamento può comprendere l’infusione dei liquidi, l’alcalinizzazione dell’urina, la somministrazione di bicarbonato di sodio, la dialisi, o la rimozione chirurgica dei calcoli renali.
Non si conosce esattamente il periodo necessario di esposizione al contaminante per lo sviluppo del danno renale.
Per questo motivo, l’EFSA ha considerato come dose giornaliera tollerabile (tolerable daily intake, TDI) la misura cautelare di ingestione di 0,5 mg di melamina/kg di peso corporeo, considerato cautelativo anche in seguito ad una esposizione per tutta la vita di un individuo.
L’EFSA ha elaborato il proprio parere sviluppando possibili scenari di esposizione, tenendo conto di alcune variabili, quali la quantità di latte in polvere normalmente presente nei prodotti sospetti, il consumo medio stimato di queste tipologie di prodotti nelle diverse fasce di popolazione (bambini e adulti), nonchè il livello di contaminazione.
I risultati dimostrano che il tipo di esposizione al contaminante, anche nel peggiore dei casi possibili, non suscita preoccupazione per gli adulti. Per i bambini, un consumo medio di alimenti potenzialmente contaminati non è da ritenersi a rischio.
Solamente l’ipotesi di un consumo elevato combinato di cioccolato e prodotti di pasticceria, ottenuti con latte contaminato ai livelli della contaminazione più alta rilevata in Cina (2500 mg/Kg), porterebbe il bambino a superare la dose tollerabile giornaliera (TDI) di tre volte.
Nel 2007, la melamina è stata trovata negli alimenti destinati all’alimentazione degli animali da compagnia come cani e gatti, prodotti in Cina ed esportati negli Stati Uniti. Questa contaminazione ha causato la morte di moltissimi cani e gatti.
La tossicità acuta negli animali si è potuta studiare e i sintomi principali sono risultati inappetenza e perdita di peso, calcoli vescicali ed eliminazione di cristalli di melamina con le urine.
Questi piccoli cristalli possono ostruire i tubuli renali con il potenziale arresto della formazione dell’urina, e provocare blocco renale ed in alcuni casi la morte.
La melamina inoltre è stata indicata per avere effetti cancerogeni negli animali.
Allo stato delle cose il nostro Governo ha richiesto alle Regioni e Province autonome di intensificare attraverso le ASL la vigilanza nei negozi etnici.
I primi rinvenimenti di prodotti contenenti latte risalgono al 22 settembre da parte della Regione Lombardia in negozi cinesi.
È poi stato disposto il rafforzamento dei controlli alle frontiere su :
- Integratori alimentari, estratti per integratori alimentari, materie prime per integratori alimentari;
- Bevande di cereali in polvere;
- Proteine isolate di soia e riso;
- Aminoacidi vari;
- Salse piccanti, di soia, preparazioni per salse;
- Biscotti e dolci;
- Alimenti dietetici;
- Caramelle;
- Latte in polvere a base di noci e soia, latte di cocco;
- Preparazioni per zuppe, minestre e brodi;
- Lieviti alimentari, derivati di lieviti, estratti di lievito;
- Cioccolato;
Per tali prodotti è stato richiesto il rilascio, da parte delle autorità cinesi, di una specifica certificazione attestante l’assenza di melamina o di latte e prodotti a base di latte in assenza della quale le partite in importazione saranno sottoposte a blocco ufficiale in frontiera.
Sul 15% delle partite accompagnate dalla suddetta certificazione è comunque previsto un controllo analitico per la ricerca della melamina.
Il 27 settembre il Ministero ha emanato un provvedimento applicativo della Decisione 2008/757/CE molto più restrittivo del provvedimento comunitario, sia per quanto concerne i controlli sui prodotti rinvenuti sul territorio nazionale che sulle merci in importazione.
Infatti in caso di reperimento sul territorio, per i prodotti che contengono più del 15% di latte o derivati, è stato disposto l’obbligo del sequestro cautelativo fino all’attivazione di uno speciale piano di campionamento ed in frontiera il blocco ufficiale della partita fino ad esito favorevole dei controlli analitici.
Tutti i prodotti che contengono più del 50% di latte e derivati e che sono quindi entrati in Italia illegalmente devono essere sequestrati e distrutti.
Con il decreto ministeriale del 16 ottobre 2008 in applicazione della Decisione della Commissione europea 2008/798/CE del 14 ottobre 2008, sono abrogati i precedenti decreti della Direzione generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione e disciplinati controlli all’importazione e nel territorio.
In particolare il decreto prevede:
- conferma del divieto di importazione per latte cinese e prodotti derivati per bambini;
- blocco alle frontiere fino all’esito dei controlli analitici per prodotti composti del latte e ad alto contenuto proteico dalla Cina a cui si aggiungono i controlli sul territorio,
- quattro i punti di accesso per l’importazione nel nostro Paese di prodotti alimentari dalla Cina presso gli Usmaf di Genova Porto, Milano Malpensa, Roma Fiumicino, Napoli porto.
ULTIME NOTIZIEAnche i cioccolatini, dopo le uova, sono finiti nel mirino della autorità sanitarie dei Paesi asiatici coinvolti nello scandalo del latte contaminato. Le autorità sanitarie tailandesi hanno dichiarato di aver individuato un alto livello di melamina in alcuni cioccolatini prodotti in Cina e introdotti di contrabbando nel Paese. Questi cioccolatini, della marca Orphic, contengono 34,37 mg di melamina al chilo, quantità 14 volte superiore a quella tollerata (FONTE www.repubblica.it). |
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