I generi alimentari sono aumentati in maniera considerevole, la spesa di qualità è un lusso per pochi.
Altroconsumo ha compilato la “lista nera” della spesa: la farina Barilla è rincarata in un anno di oltre il 50%; gli spaghetti della stessa marca +34% rispetto a metà 2007.
Riso Scotti Ora Classico +29% e penne De Cecco +20% (Fonte www.corriere.it).
La CIA (Confederazione italiana agricoltori) sul suo sito titola : “la corsa dei prezzi taglia i consumi e cambia le abitudini a tavola di sei famiglie su dieci… Il 35 per cento di esse si trova costretto a rinuncia alla qualità dei prodotti, mentre la spesa media mensile alimentare supera i 470 euro”.
Nella tabella che segue si vede, purtroppo, molto bene come sono aumentati pane e pasta.
PREZZO MEDIO RINCARI DA CAMPO A TAVOLA PASTA (0,75 euro al chilo) + 369 per cento |
Le classi sociali più deboli ripiegano su prodotti che riempiono lo stomaco e consentono di risparmiare e l’introito settimanale di nutrienti si impoverisce.
E’ quindi necessario che vengano prese le dovute precauzione per non incorrere in patologie da carenza. Le famiglie meno abbienti effettuano un’alimentazione che prevede alla mattina orzo con pane raffermo, ancora pane e pasta a pranzo e cena e una minestra di legumi.
Un menù decisamente sbilanciato a favore di grandi quantità di zuccheri complessi nel quale mancano le verdure e la frutta, indispensabili fonti di fibre, vitamine e sali minerali.
Una dieta mediterranea low cost è, quindi, caratterizzata da porzioni abbondanti di prodotti altamente zuccherini che alla lunga ingrassano, inducono obesità con conseguente comparsa di malattie cardiovascolari e diabete.
Ma allora come fare per risparmiare e alimentarsi in modo corretto ?
Esistono alcune strategie che possono essere messe in atto per acquistare prodotti di qualità a poco prezzo e mantenere un corretto stile alimentare, ecco quali sono:
- E’ importante andare a fare la spesa con un elenco ben preciso di prodotti da comprare ricordandoci che il pesce va mangiato 2-3 volte alla settimana, le uova 1 volta, i salumi 1 volta, il formaggio 1-2 volte, la carne 3 volte e i legumi almeno 2 volte alla settimana.
- Diversificare gli acquisti tra il mercato, supermercati e hard-discount. Informarsi dove sono i farmers market o i mercati della Coldiretti che effettua banchi con vendita di prodotti della zona a km zero, direttamente dal produttore al consumatore.
- Acquistare confezioni formato famiglia che sono le più convenienti.
- Il latte può essere acquistato direttamente nei distributori collocati ormai in tutta Italia; tra le altre cose conserva tutte le proprietà naturali: cremoso e dal gusto intenso, costa meno del latte che si trova nei supermercati.
- Approfittare delle offerte promozionali ma controllare sempre il prezzo al chilo e fare confronti anche con prodotti non in offerta.
- Prima di acquistare un prodotto in offerta controllare sempre la data di scadenza, portare a casa un prodotto vicino alla scadenza crea il rischio di doverlo successivamente buttare.
- Leggere sempre con attenzione le etichette: un’etichetta nutrizionale completa e facilmente comprensibile aiuta il consumatore ad alimentarsi in maniera equilibrata.
- Salumi e formaggi venduti al taglio costano meno al chilo di quelli già confezionati.
- Nei reparti ortofrutta acquistare sempre prodotti di stagione facendo attenzione a scegliere i frutti con il giusto grado di maturazione, non appassiti, con aspetto turgido e non eccessivamente necrotizzati nei punti di taglio.
E’ utile verificare l’etichettatura e preferire le produzioni e le varietà locali che non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto garantiscono maggiore freschezza; preferire varietà di stagione che hanno tempi di maturazione naturali e prediligere, compatibilmente con le esigenze, frutti interi (es. cocomero) che si conservano più a lungo e costano meno. Attenzione agli scarti i fagiolini costano di più dell’insalata ma hanno meno scarto.
Da un punto di vista nutrizionale frutta e verdura devono essere presenti sulle nostre tavole almeno 5 volte al giorno. - Il pane tradizione può costare fino al 30% in meno dei cosiddetti pani speciali con olive o noci o ai 4 cereali e da un punto di vista nutrizionale non c’è differenza.
E’ possibile poi acquistare direttamente dai panifici quando posseggono un forno con vendita diretta. - Acquistare anche tagli di carne provenienti dal quarto anteriore dell’animale (sono nutrienti allo stesso modo ma più economici dei tagli più “nobili”).
- Le acque che scendono dai nostri rubinetti sono controllate e potabili, quindi si può risparmiare anche su questo costo bevendo l’acqua di casa. Chi si è stufato di portare in giro le casse dell’acqua minerale e vuole evitare rifiuti (bottiglie PET), può acquistare un addizionatore di anidride carbonica. Si tratta di un apparecchio che senza corrente elettrica arricchisce l’acqua del rubinetto imbottigliata di anidride carbonica proveniente da una cartuccia ricaricabile.
I vantaggi sono un sapore più buono e una maggiore protezione contro i germi grazie all’anidride carbonica. - Si stanno diffondendo nella grande distribuzione prodotti alimentari venduti sfusi (caffè, pasta, legumi secchi etc) che consentono di risparmiare fino al 40% rispetto ai confezionati.
Sono nati anche i prodotti alla spina per le pulizie di casa, assolutamente italiani e certificati, che uniscono insieme qualità e risparmio nel rispetto dell’ambiente.
Si risparmia il prezzo degli imballaggi e si ha un prodotto di qualità superiore ma più economico.
I punti vendita abilitati dispongono di erogatori per l’emissione dei prodotti alla spina, proprio come quelli per la birra.
Il meccanismo è semplice e veloce. Basta portare con sè un recipiente vuoto che verrà poi riempito di detersivo e che, una volta svuotato, tornerà ad essere riutilizzato.
E’ possibile entrare a far parte di un gruppo di acquisto . Si tratta di gruppi che sono formati da consumatori che decidono di unirsi per acquistare all’ingrosso i prodotti alimentari per poi distribuirli tra le proprie famiglie.
Le motivazioni che spingono a creare un gruppo d’acquisto sono il più delle volte economiche, dal momento che acquistare direttamente dai produttori, anzichè nei supermercati, significa risparmiare sui prezzi delle merci. Altre volte però la scelta dei prodotti è dettata da ragioni etiche, con la preferenza che si riserva ad articoli ottenuti nel rispetto dell’uomo e della natura; in questo caso si parla di gruppi d’acquisto solidali.
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