L’asparago è, scientificamente parlando, una pianta della famiglia delle Liliacee, la stessa alla quale appartengono aglio, cipolla, porro ma anche giglio, tulipano, mughetto, giacinto.
L’origine del nome di questa pianta alimentare, presente del bacino del Mediterraneo da almeno cinquemila anni, deriva dal persiano “asparag” (germoglio, e infatti sono proprio i germogli di questa pianta a essere consumati dall’uomo) ma ignoriamo la sua provenienza: si suppone che venisse coltivato anticamente anche in Cina -che ne è attualmente il maggior produttore mondiale– mentre grandi produttori sono anche Spagna e Perù (furono proprio gli spagnoli a esportare l’asparago nel nuovo mondo).
Tante varietà in molte regioni
A livello europeo, oltre che nella Spagna, si segnalano cultivar particolari di asparago in Francia (qualità “d’Argenteuil”, in Val d’Oise) e in Germania (qualità “grosso di Erfurt”, in Turingia). L’Italia presenta molte varietà di asparago, quasi tutte tutelate come DOP o IGP, concentrate soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Puglia, Liguria, Lazio, Toscana e Campania: oltre al più diffuso asparago verde di Altedo (BO), si contano l’asparago bianco di Zambana (TN), Cimadolmo (TV), Badoere (TV), Bassano del Grappa (VI), Cantello (VA) e il Nobile Asparago Bianco di Verona; l’asparago rosa di Mezzago (MB) e il violetto di Albenga (SV). Notevole anche la produzione della varietà Mary Washington nelle province di Viterbo e Latina. Una tale distribuzione produttiva sul territorio consente ai consumatori accorti di poter effettuare acquisti “a chilometro zero”, consumando prodotti più freschi e dalla filiera corta. Infatti, le proprietà e le caratteristiche nutritive proprie delle varietà di asparago presenti sul territorio nazionale sono molto simili fra loro e differiscono di poco.
Tante proprietà ma un costo elevato
E’ arcinoto che l’asparago possegga un grande effetto diuretico, e per questo è un ottimo coadiuvante contro la gotta, i calcoli renali e i reumatismi. Meno provata scientificamente l’azione dell’asparago in gravidanza come preventore di malformazioni del feto. Ricco di amminoacidi, acido folico, manganese, fosforo, vitamine A e B, calcio e potassio, fibre, poverissimo di sodio e privo di colesterolo, con 25 Kcal per 100 grammi, è un alimento sano, nutriente, benefico e –soprattutto- molto gustoso. Soltanto il costo elevato (imposto soprattutto dalle leggi di mercato e non da ragioni produttive o altro) impedisce all’asparago di essere un protagonista della dieta quotidiana di stagione, rendendo meno diffuso il consumo di un alleato prezioso per la nostra salute.
Asparagi in cucina
Il particolare gusto dell’asparago lo rende difficilmente adatto per la preparazione di piatti molto elaborati. E’ invece l’ideale per essere alla base di ricette semplici, che mettano in risalto le sue proprietà organolettiche. Un abbinamento ideale dell’asparago è quello con le uova. Ecco tre suggerimenti per degustarlo al meglio, in abbinamento a un vino sufficientemente corposo come un Pinot Nero vinificato in rosso, ma non barricato.
Asparagi alla veneta
Dopo aver pulito gli asparagi, tagliarli in modo che siano della medesima lunghezza e lessarli per 20 minuti in acqua poco salata legati in mazzetti. Stenderli su un piatto di portata insieme a delle uova sode tagliate in spicchi: guarnire la composizione con una salsa preparata con aceto, olio, cetrioli sottaceto tritati finemente, prezzemolo, sale e un pizzico di pepe bianco macinato al momento.
Asparagi alla milanese
La preparazione è analoga alla precedente ricetta. Una volta sul piatto di portata, gli asparagi vanno cosparsi di grana grattugiato e guarniti con uova fritte in olio extravergine di oliva. Da consumare ben caldi.
Bocconcini di agnello agli asparagi
Tagliare l’agnello a dadi di circa 2 cm di lato, rosolarlo in casseruola con una noce di burro e una spolverizzata di timo, bagnando di vino bianco secco di tanto in tanto fino a cottura ultimata. A parte, rosolare l’aglio in olio e burro, unire le punte degli asparagi e farle cuocere per 10 minuti, aggiungere i bocconcini irrorando con succo di limone. Togliere dal fuoco, unire un tuorlo d’uovo freschissimo e amalgamare con delicatezza aggiustando di sale. A piacere, aggiungere un po’ di pecorino fresco grattugiato grossolanamente.
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