L’estratto di semi di pompelmo possiede proprietà germicide e viene usato come antibiotico naturale in diverse patologie. Ma può interferire con alcuni farmaci.
Il pompelmo, ricco di vitamine, è rinfrescante e dissetante. Ma possiede anche proprietà terapeutiche e soprattutto costituisce un antimicrobico naturale ad ampio spettro privo di tossicità.
L’ efficacia germicida del pompelmo fu scoperta nel 1979 dall’immunologo Jacob Harich, che ne individuò l’origine nei semi e nelle strutture membranose del frutto. Harich riuscì a estrarre quello che ora è noto come G.S.E. (Grapefruit Seed Extract, in italiano E.S.P., Estratto di Semi di Pompelmo), ovvero estratto di semi di pompelmo.
Da allora gli studi sulle proprietà del pompelmo si sono moltiplicati e hanno dimostrato la loro efficacia contro batteri, lieviti, muffe, protozoi, virus influenzali e herpetici. In Austria, per esempio, il pompelmo è usato per contrastare le infezioni da candida; in Messico per curare la dissenteria. Presso l’Universidade de São Paulo (Brasile) si è scoperto che l’E.S.P. ha maggiore capacità di disinfezione della pelle rispetto all’alcol etilico.
Anni di studi e di ricerca hanno dunque portato a individuare patologie e disturbi che l’estratto di semi di pompelmo è in grado di contrastare: malattie dello stomaco e dell’intestino, infezioni alle vie respiratorie e alle orecchie, gengiviti, vaginiti, micosi cutanee, patologie delle unghie. L’E.S.P. è anche in grado di rinforzare il sistema immunitario e viene impiegato nella prevenzione e nella cura dei disturbi influenzali tipici della stagione fredda.
Ma occorre fare attenzione quando si assumono particolari classi terapeutiche di farmaci. È stato scoperto, infatti, che il pompelmo può interferire con alcuni medicinali, aumentandone la biodisponibilità e quindi la concentrazione nell’organismo, con conseguente aumento della tossicità che può causare gravi effetti collaterali.
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