Uno dei più recenti libri best-seller in Gran Bretagna non è un romanzo: è un libro di ricette. Un libro di ricette tutto particolare, scritto a più mani da importanti chef della scena britannica e da autorevoli medici, che si intitola “The prostate care cookbook”, ovvero “Il libro di cucina che si prende cura della prostata”.
Nel Regno Unito, infatti (come d’altra parte nella maggioranza dei Paesi occidentali) il tumore alla prostata è il più frequente fra i maschi adulti e la sua diffusione ne fa un argomento di conversazione quasi quotidiano, oltre che un allarmante segnale per il Ministero della Sanità del governo del primo ministro Gordon Brown. Il fatto che questo libro sia diventato un best-seller sta a indicare il livello di preoccupazione con cui i sudditi della regina Elisabetta guardano a questa minaccia per la salute e quanto siano fortemente motivati a sconfiggerla.
La prevenzione a tavola
Il tumore alla prostata è fra quelli curabili, ma le terapie hanno molte controindicazioni e sono piuttosto invalidanti, in particolare quella chirurgica. Inoltre, non è sempre facile intervenire per tempo, quindi – è il tema centrale del libro – la prevenzione è la miglior cura possibile.
E’ questa la convinzione di Margaret Rayman, docente di nutrizione presso l’università del Surrey e coordinatrice di “The prostate care cookbook”. E quale miglior prevenzione di quella che si può mettere in pratica attraverso una migliore educazione alimentare? Fin qui, niente di veramente nuovo. E’ risaputo che una giusta alimentazione è preventiva di quasi tutte le forme tumorali e alla base, insieme al movimento fisico, del benessere; ma allora, perché parlare di questo libro? Perché, forse per la prima volta, dalle pagine di questo volume escono consigli non solo relativi a “cosa mangiare”, ma anche rivolti a “come cucinare”, cercando di raggiungere il duplice obiettivo di preparare piatti gustosi e raffinati e, nello stesso tempo, di mantenere o addirittura incrementare le proprietà nutritive degli ingredienti.
Alcuni accorgimenti specifici
Per esempio, si sa che aglio, cipolla e scalogno svolgono una importante funzione antitumorale se consumati crudi, ma questo non fa parte delle nostre abitudini alimentari. I preziosi enzimi anti-cancro, se cucinati subito dopo essere stati affettati o tritati, perdono ogni potere protettivo. Se invece vengono messi in padella o in casseruola non prima che siano trascorsi dieci minuti, le loro proprietà risultano quasi integre grazie a un processo chimico di ossigenazione che le rende più stabili. Ma anche alcuni cibi che abitualmente si gustano crudi, come i rapanelli e i pomodori, traggono vantaggio da un punto di vista preventivo se affettati alcuni minuti prima del consumo.
Verdure e legumi crudi oppure cotti al vapore mai troppo a lungo sono gli assoluti protagonisti di “The prostate care cookbook”, insieme alla frutta e al pesce, ma nei menu suggeriti dal libro c’è spazio anche per le carni magre (bovine, suine, ovine, pollame) e i carboidrati in giusta misura (pane e, udite udite!, anche pasta, possibilmente condita con sugo di pomodoro, per sfruttare appieno le potenzialità terapeutiche del licopene, un carotenoide dalle straordinarie proprietà antiossidanti).
Un po’ di tutto, quindi, per un’alimentazione varia e equilibrata, autentico segreto – insieme al movimento fisico – di una vita sana.
Attenzione a latte e latticini
Unici esclusi il latte animale e i suoi derivati, che – anche alla luce di altri studi pubblicati dagli Annals of Internal Medicine – se consumati in abbondanza provocherebbero un aumento dei livelli dell’ormone IGF-1, responsabile di promuovere la crescita cellulare associata allo sviluppo di alcuni tumori, fra cui proprio quello della prostata. Ma il senso della misura saprà suggerire a ognuno di noi il modo per non privarsi del tutto del piacere di degustare qualche buon formaggio o qualche buon vasetto di yogurt ogni tanto.
La dieta suggerita da “The prostate care cookbook”, unitamente alla fase preventiva, si rivolge anche ai meno fortunati che, colpiti dal male, lo stanno combattendo. Considerando che un’adeguata alimentazione pare abbia benefici influssi anche su chi, già colpito da tumore prostatico, si sta curando, una doverosa raccomandazione: il movimento fisico da praticare, considerato sicuro elemento di benessere anche in questa delicata fase terapeutica, deve essere scelto con cura. Da evitare vogatori e cyclette, che interessano eccessivamente la zona circostante la ghiandola colpita dal male; da preferire tutti quegli esercizi e relativi attrezzi che richiedono una posizione eretta, onde evitare possibili irritazioni locali.
La scelta dell’attrezzo giusto è ampia e qualificata su adieta.it.
Vsb:t