Acqua in bocca: Il segreto contro emorragie interne e alcuni casi di emofilia potrebbe essere custodito in un pesce geneticamente modificato da scienziati della University of Southampton, che hanno annunciato la scoperta sulla rivista New Scientist.
E’ la tilapia, un pesce d’acque dolce che spesso finisce sulle tavole dei buon gustai. Ma non e’ mangiandolo che assolve alle sue funzioni terapeutiche, bensi’ selezionando dal suo sangue un fattore di coagulazione umano che l’animale puo’ produrre dopo le modifiche genetiche realizzate dall’equipe di Norman Maclean.
La tilapia del laboratorio di ricerca britannico ha in piu’ il gene umano per il fattore VII e questo potrebbe rappresentare un ottimo modo di produrre a basso costo questa sostanza, gia’ usata in medicina ma per il momento prodotta a costi esorbitanti con cellule coltivate in vitro.
Il fattore VII e’ uno della cascata di reagenti che entrano in gioco quando c’e’ una ferita per bloccare il sanguinamento.
E’ usato per una rara forma di emofilia detta Malattia di Alexander e per i pazienti con emofilia A e B resistenti ai trattamenti tradizionali, ma puo’ anche essere usato per bloccare le emorragie interne causate da incidenti o ferite d’arma da fuoco. Grazie alla tilapia, il fattore VII potrebbe essere prodotto a un decimo del prezzo attuale, che puo’ raggiungere le 6 mila sterline per una sola iniezione.
Fonte: ANSA
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