Fumo e obesitá sono universalmente riconosciuti come due fattori ad elevato rischio per la salute.
A rafforzare questa certezza e a rivelare nuovi dettagli in materia, arriva uno studio effettuato dai ricercatori del St. Thomas Hospital di Londra. Secondo gli scienziati infatti, fumo e obesitá “accorciano la vita” agendo direttamente sulla struttura del DNA.
Lo studio, pubblicato dal Lancet, ha voluto indagare sulle interazioni genetico-molecolari degli stili di vita ritenuti dannosi per l’organismo umano, rivelando che fumo e obesitá portano ad un invecchiamento precoce.
Dall’analisi di 1122 soggetti, i ricercatori hanno scoperto che gli obesi, dal punto di vista biologico, sono in media più vecchi di 9 anni rispetto alle persone “in linea”, mentre i fumatori assidui mostrano circa 6 anni in più rispetto a chi non è avvezzo alla sigaretta.
Alla base di tutto ci sono i telomeri, una struttura situata all’estremitá dei filamenti di DNA, che con il passare degli anni sono soggetti ad accorciarsi ad ogni divisione cellulare. Proprio osservando le caratteristiche del DNA, Tim Spector (il coordinatore) e la sua equipe hanno notato che fumatori e obesi mostravano telomeri più corti rispetto a persone senza il “vizio” del fumo e della tavola.
Edward Louis, dell’Universitá di Nottingham, ha poi sottolineato che “avere telomeri più corti significa finire la benzina prima delle altre persone”, parole semplici, ma che rendono al meglio i rischi che si corrono con il fumo e l’obesitá.
Per gentile concessione di http://www.jugo.it
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