Secondo un libro di prossima pubblicazione di un biologo americano, Alex Avery, il cibo biologico può fare più danni di quello convenzionale. Secondo l’autore i cibi prodotti con i metodi naturali possono essere nocivi a causa della pesante dipendenza dai fertilizzanti animali, fonte primaria di microbi infettivi.
In Italia il mercato del biologico ha avuto un forte incremento, ma non esistono ancora dati definitivi sulla bontá assoluta di tale metodo.
I dati di confronto fra cibi biologici e cibi convenzionali riguardo ai valori nutrizionali (espressi come contenuto in nutrienti) non permettono di concludere in modo definitivo che un sistema di coltivazione è migliore dell’altro.
Per quanto riguarda le sostanze che hanno una benefica funzione protettiva (per esempio i polifenoli), la maggior parte degli studi fatti finora mostra la presenza di maggiori concentrazioni nei prodotti biologici. Comunque, conclusioni definitive non si possono trarre perché questi studi sono poco numerosi.
In Italia ricercatori dell’INRAN (Istituto Nazionale Ricerche Alimenti e Nutrizione) stanno studiando la qualitá nutrizionale dei prodotti bio rispettoa quelli convenzionali e sono giunti alla conclusione che al momento attuale non è possibile affermare la bontá dell’uno o dell’altro prodotto.
Da un punto di vista nutrizionale, secondo l’INRAN, i biologici e quelli convenzionali sono simili.
Cambia il gusto, dovuto più alla maturazione infatti oggi i prodotti vengono raccolti quando sono maturi commercialmente, non quando sono pronti davvero. Per il momento, quindi, i dati a disposizione sono insufficienti per permettere una valutazione comparativa corretta.
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