Se il vostro problema è ricordare un compleanno, un cognome o a che ora è il check-in del volo che avete prenotato stamattina, questa notizia non può che farvi piacere. Diverse università americane, inglesi e anche italiane stanno infatti studiando l’utilità di somministrazione dell’acido ialuronico nei soggetti che fanno fatica a ricordare parole, date, numeri e impegni.
Pare infatti che questa sostanza, finora utilizzata nel settore estetico e cosmetico, possegga una proprietà preziosa per la parte del cervello che presiede alla memoria a breve medio e lungo termine, l’ippocampo. La particolare struttura dell’acido ialuronico consente alle molecole di acqua di essere guidate laddove il nostro corpo ne ha maggiore bisogno. Da qui, il suo utilizzo in cosmesi per idratare le zone più secche e rugose della pelle e ridonare loro elasticità e tono.
E proprio l’ippocampo è quella parte di cervello che maggiormente affida il proprio funzionamento alla continua idratazione: per questo gli studiosi sono ottimisti nei confronti di una sua applicazione non solo nella cura delle leggere disfunzioni mnemoniche che possono colpire a qualunque età, ma anche per il contributo che l’acido ialuronico potrà dare alla guerra alla demenza degenerativa senile precoce e l’Alzhaimer.
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