Skyrunning: letteralmente, ma con un pizzico di poesia, significa “correre nel cielo”. Più prosaicamente, si tratta di una specialità del podismo in altura che dagli anni Novanta in poi sta conquistando sempre più proseliti anche in Italia. Regolamento, struttura federale, calendario ufficiale delle gare: in Italia, tutto ha avuto inizio quindici anni fa, quando nel 1995 fu fondata la Federazione Sport ad Alta Quota (FSA), che raccoglie tutti gli appassionati e gli addetti ai lavori del settore.
La regolarizzazione ha fatto compiere a questo sport un deciso passo in avanti verso la sua affermazione, superando i fenomeni pionieristici che avevano contraddistinto gli anni precedenti. Il calendario di gare proposto dalla Federazione costituisce il campionato italiano di skyrunning: gli appuntamenti che ci sono stati indicati come più importanti della stagione sono Alpi Apuane (MS), Aprica (SO), Canazei (TN), Forni di Sopra (UD), Montecavallo (BL), Terminillo (RI), Valmalenco (SO). Nel mondo, desiderio “proibito” di molti skyrunners è gareggiare sull’Himalaya o nel Grand Canyon del Colorado.
Una pratica in forte crescita
La pratica di questo sport, dicevamo, è in forte crescita nonostante possa essere considerata una delle specialità più faticose e che richiedono il maggiore allenamento specifico per poter essere affrontate. Due soprattutto sono le tipologie di atleti che si avvicinano allo skyrunning: alcuni provengono dal fondo, dal cross, dalla maratona e sono quelli generalmente più interessati al fatto agonistico; altri sono invece più attratti dalla prestazione fisica in quanto tale e dalla sfida nei confronti dei propri limiti.
Conoscere la montagna
Una gara di skyrunning si corre ad altezze elevate, mediamente fra i 1800 e i 3800 metri s.l.m. e per una lunghezza non inferiore ai 25 e non superiore ai 50 kilometri. Il percorso di gara, oltretutto, deve essere particolarmente scosceso e presentare numerosi dislivelli.
Spesso le condizioni atmosferiche o le loro conseguenze condizionano lo svolgimento delle gare: è possibile incontrare ghiaccio e neve, oppure vento forte.
Chi si cimenta in queste competizioni è bene che non sia completamente digiuno di nozioni alpinistiche e che il suo abbigliamento risulti adeguato anche alle basse o bassissime temperature.
Non è uno sport per tutti, ma…
La pratica di questo sport estremo si sta rivelando particolarmente utile per la conduzione di ricerche scientifiche, sottoponendo gli atleti ad analisi ed esami prima e dopo la gara. In particolare, oggetto di indagine sono lo stress psicologico, la carenza di ossigeno, la resistenza allo sforzo.
Da queste poche note sommarie, avrete certamente capito che lo skyrunning non è uno sport per tutti. O meglio, tutti possono praticarlo a condizione di possedere una preparazione fisica davvero notevole. Una accurata visita medica presso un centro di medicina sportiva è il primo passo, ma anche la “storia” individuale del potenziale skyrunner è importante: avere già disputato qualche maratona e non averne patito eccessive conseguenze è un buon viatico per la pratica della specialità.
Come prepararsi
In linea generale, per preparare il proprio debutto in una gara di skyrunning possono rivelarsi molto utili sedute di palestra con l’ausilio di pesi, preferendo numerose prove di resistenza con carico limitato (50%-60% del massimale).
Ma esiste in commercio un prodotto perfetto per simulare la corsa in salita, anche su grandi pendenze, restando comodamente nella quiete della propria casa. Andate a conoscere il NordicTrack X3 – Incline Trainer: non resterete delusi!
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