Nella confusione generale i consumatori non comprano più la bistecca. Fanno bene?
I motivi per cui il “morbo della mucca pazza” abbia iniziato a colpire anche gli uomini è da addurre ad un uso scriteriato (col senno di poi!) di integratori alimentari a base di carne usati per “pompare” i bovini, animali erbivori e sicuramente non carnivori.
La nuova variante della malattia che si è così creata si può trasmettere anche agli uomini. Pare che le parti degli animali da NON mangiare siano: cervello, midollo spinale, milza e ghiandole varie.
Purtroppo quel “pare” all’inizio della frase crea quell’incertezza per cui le massaie non acquistano più carne.
Il Ministero della Sanità ci informa che dal 1993 ad oggi, in Italia, non si è riscontrato alcun caso della nuova variante del morbo di Creutzfeldt-Jacob (BSE).
Si registrano, invece, casi di Creutzfeldt-Jacob Sporadica, malattia mortale, che colpisce pazienti ultrasessantenni e che non ha alcun legame con il consumo di carne bovina. I dati italiani riguardanti la mortalità per la forma classica del morbo di Creutzfeld-Jacob interessano esclusivamente pazienti anziani e sono in media con gli altri Paesi dell’Unione Europea (82 decessi).
I controlli dei veterinari nei macelli italiani, ci assicura sempre il Ministero della Sanità, sono tali da garantirci che le carni lavorate in Italia sono sane e perciò ci lascia intendere che non acquistarne è solo un esagerato allarmismo e possiamo mangiare carne di bovino senza problemi se la acquistiamo in negozi o supermercati “ufficiali” mentre è consigliabile non acquistare carni di dubbia provenienza, vendute sottobanco e magari a prezzi troppo bassi.
Comunque mangiare un po’ di carne in meno in attesa che si faccia chiarezza sull’argomento non può farci male!
Notizia del 3 Gennaio 2001:
(Asca) – Roma, 3 gen – Contro l’epidemia della ‘mucca pazza’ scattano i controlli previsti dal Governo e vengono messe al bando le farine animali per un periodo di almeno 6 mesi.
Queste le misure previste dal gennaio del 2001 per contrastare in Italia lo sviluppo dell’encefalopatia spongiforme bovina.
Tuttavia i test anti bse vanno a rilento perche’ sono solo due i laboratori in grado di effettuare la procedura clinica: gli istituti zooprofilattici di Torino e Brescia.
Secondo il Ministro delle Politiche Agricole, Pecoraro Scanio, solo entro febbraio si dovrebbe andare a regime in tutta Italia.
Vsb:t