Secondo la definizione formulata nel 1993 e accettata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’ osteoporosi è ” una malattia caratterizzata da ridotta massa ossea, deterioramento della microarchitettura ossea, aumentata fragilità ossea e conseguente aumento del rischio di frattura. ”
Quindi è una malattia del tessuto osseo che predispone all’insorgenza di fratture spontanee o secondarie a piccoli traumi.
L’ osteoporosi primitiva ha una spiccata preferenza per il sesso femminile . Uno studio epidemiologico italiano stima che la prevalenza di osteoporosi è del 23% nella popolazione femminile di oltre 40 anni e del 14% nei maschi con più di 60 anni
.
La terapia dietetica
Le indicazioni nutrizionali per la prevenzione e il trattamento della patologia osteoporotica risultano pressoché sovrapponibili.
Di seguito verranno brevemente considerate le componenti alimentari maggiormente implicate nello sviluppo della patologia . Da un punto di vista dietetico sono molteplici i fattori da considerare:
- Proteine
- Calcio
- Fibra
- Vitamina D
- Sodio
- Fitoestrogeni
- Vitamine del gruppo B
- Caffeina
- Alcool
Proteine
Le proteine favoriscono l’assorbimento del calcio a livello intestinale e la sua fissazione alla matrice ossea , ma molteplici studi hanno indicato che diete iperproteiche portano ad un maggior rischio di frattura a causa della maggior perdita di calcio con le urine.
E’ quindi importante magiare un quantitativo idoneo di proteine, senza eccedere, preferendo quelle di origine vegetale (legumi, soia e derivati) e quelle del pesce.
Calcio
Il calcio è una delle principali componenti della matrice ossea, pertanto una sua inadeguata assunzione può rappresentare un fattore di rischio per la malattia .
In pratica la tazza di latte a colazione, uno yogurt durante la giornata, 2-3 volte alla settimana formaggi a contenuto di grassi ridotto e 3-4 volte alla settimana legumi forniscono il giusto quantitativo di questo elemento. Tra le acque minerali sono preferibili quelle bicarbonato calciche ricche di calcio assimilabile, purchè siano povere di sodio.
Fibra
Dal punto di vista dietetico, un eccessivo apporto di fibra con gli alimenti può ridurre l’assorbimento di calcio. Quindi si alla fibra ma con attenzione!
Vitamina D
Il metabolismo del calcio è strettamente legato alla presenza e all’attività della vitamina D. Come indicazione generale un’ adeguata esposizione alla luce solare è fondamentale, dove questo non fosse possibile, è da consigliare un incremento dell’apporto dietetico anche con alimenti fortificati, ad esempio: latte con aggiunta di vitamina D.
Sodio
Una sua eccessiva assunzione può compromettere lo stato di salute dell’osso, infatti determina una eccessiva escrezione urinaria di calcio. E’ indispensabile mettere in pratica le regole che a dieta .it vi ha indicato a proposito del controllo di sodio.
Fitoestrogeni
Secondo la definizione del Working Group on Phytoestrogen – Committee on Toxicity of Chemicals in Food, Consumer products and Environment un fitoestrogeno è “. un qualsiasi composto o metabolita vegetale in grado di indurre una risposta biologica nei vertebrati, mimando o modulando l’azione degli estrogeni endogeni, generalmente attraverso un legame con i recettori estrogenici “. In natura, i fitoestrogeni sono presenti sotto forma di precursori in circa 350 piante, ma la maggiore concentrazione è stata evidenziata in prevalenza nelle Leguminosae, tra cui spiccano, per il contenuto di isoflavoni, i semi di soia. Gli isoflavoni sono in grado di modulare il turnover osseo e quindi molto utili in caso di osteoporosi .
Sono consigliati: soia e farina di soia, tofu, latte di soia, crema di soia.
Vitamine gruppo B
Alcuni studi sembrano dimostrare un legame tra bassi livelli di vitamine del complesso B e bassa densità minerale ossea con aumentata incidenza di frattura dell’anca. Le vitamine del gruppo B sono contenute nel lievito di birra,nel fegato, nella carne, nelle uova, e nei legumi.
Caffeina
Studi di popolazione non hanno confermato azioni positive tra assunzione di caffeina e riduzione della densità minerale ossea o aumento di processi di demineralizzazione dell’osso. Solo uno studio su donne anziane ha dimostrato una associazione positiva tra elevate assunzioni di caffeina (>300 mg/die) e tassi elevati di riduzione della densità minerale ossea. Quindi anche in questo caso non eccedere nelle tazzine di caffè, se ne consigliano massimo 2 al giorno.
Alcool e fumo
Studi su etilisti hanno messo in evidenza come l’etanolo, assunto in quantità importanti, favorisca la perdita di massa minerale ossea e aumenti del rischio di frattura. I soggetti alcolisti sono predisposti ad una maggior perdita di osso trasecolare (colonna vertebrale, anca, calcagno).
Uno dei principali fattori di rischio per l’ osteoporosi è la sedentarietà, infatti l’ attività fisica riduce il rischio di fratture secondarie e l’ osteoporosi . La più utile è quella che fa muovere il corpo contro la forza di gravità come camminare, ballare, ginnastica, salire le scale, jogging, bicicletta.
Il fumo di sigaretta sembra interferire con l’assorbimento intestinale del calcio. Numerosi studi evidenziano che le donne fumatrici vanno in menopausa due anni prima rispetto alle non fumatrici e tendono a perdere calcio più rapidamente dalle ossa con maggior rischio di osteoporosi .
Contenuto in calcio nei principali alimenti (in 100 gr.) |
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