DIETA: insieme degli alimenti che un organismo assume abitualmente, il suo regime alimentare. Nel linguaggio corrente identifica un regime alimentare controllato a scopo dimagrante.
FALLIMENTO: risultato negativo, insuccesso.
Queste due parole, combinate insieme, costituiscono un binomio che purtroppo interessa molte persone in lotta con i chili di troppo.
Coloro che devono seguire un regime alimentare controllato spesso, per varie motivazioni, non riescono a raggiungere l’obiettivo stabilito.
Un regime alimentare dietetico basato unicamente sull’assunzione controllata di cibo al fine di ridurre l’apporto calorico introdotto con l’alimentazione, difficilmente potrà portarci ad ottenere buoni risultati e soprattutto a mantenerli.
Il fallimento di una dieta si ripercuote oltre che nella sfera corporea, anche nella sfera emotiva: bassa autostima, sensi di colpa, frustrazione, vergogna. Talvolta poi l’insuccesso, vissuto come indice di estrema debolezza e mancanza di forza di volontà, può portare problemi a carico dell’apparato psichico e sfociare in disturbi del comportamento alimentare.
E’ importante ricordarsi che seguire una dieta non deve compromettere la qualità della vita. Per poter ottenere buoni risultati senza sacrifici fisici e psicologici occorre associare al cambiamento del regime alimentare un cambiamento della nostra “consapevolezza alimentare”.
Per questo motivo, i metodi che coinvolgono il soggetto in prima persona sembrano essere più funzionali anche sul lungo periodo rispetto alla mera prescrizione di una dieta da applicare alla lettera. Questi metodi puntano sulla costruzione, da parte del soggetto stesso, di un corretto stile di vita non semplicemente imposto ma ragionato e strutturato.
Detto questo…per quali altri motivi una dieta può fallire?
Perché abbiamo preso la decisione di seguire una dieta?
Ci sono svariate ragioni per le quali possiamo aver preso la decisione di iniziare una dieta, ma alla base di tutte deve esserci una grande motivazione al raggiungimento dell’obiettivo. In caso contrario, con ogni probabilità saremo portati a breve termine a veder vanificati i nostri sforzi. Un altro errore ricorrente è quello di accorgerci dei chili di troppo a ridosso del periodo estivo, per la classica “prova costume”. Iniziando per questo motivo una dieta, spesso drastica perché abbiamo fretta di dimagrire, cerchiamo di forzare il nostro corpo con risultati negativi: pessima qualità di dimagrimento ed estrema difficoltà nel mantenimento degli eventuali risultati ottenuti. Non lasciamoci ingannare da cappotti e maglioni… l’attenzione alla nostra forma fisica non deve andare in vacanza in inverno!
Abbiamo scelto la strategia giusta?
Per modificare le nostre abitudini alimentari dobbiamo conoscere quelle corrette e chi meglio di un dietologo o un nutrizionista può aiutarci e metterci sulla buona strada? Un esperto sa consigliarci una dieta corretta in base all’età, alle attività svolte durante il giorno e soprattutto in base ai nostri gusti alimentari. Non improvvisiamoci specialisti: il più delle volte il risultato sarà nullo se non addirittura dannoso.
Una raccomandazione: non saltiamo i pasti credendo così di risparmiare calorie o pensando di poterle poi assumere con cene pantagrueliche. Sono entrambi comportamenti alimentari errati dal punto di vista sia psicologico sia fisiologico.
Modificare il nostro regime alimentare e associare a questo cambiamento l’inizio di una regolare attività fisica può moltiplicare i risultati positivi. Non è necessario sottoporsi a sforzi inumani; è sufficiente iniziare a svolgere attività fisica a bassa intensità scegliendo in base alle nostre esigenze. Praticare attività fisica all’aperto o presso centri attrezzati, per vari motivi spesso non è possibile: per questo motivo può essere utile l’acquisto di un attrezzo per l’home fitness che maggiormente risponda alle nostre esigenze fisiche, economiche e di spazio: pedane vibranti, tapis roulant, cyclette, spin bike, ellittiche, pesi, panche o altri ancora.
Abbiamo ben chiaro l’obiettivo che vogliamo raggiungere?
Talvolta, presi dalla fretta di perdere peso, ci poniamo obiettivi di dimagrimento eccessivi rispetto a quelli che la nostra costituzione corporea ci consente. Valutare se l’obiettivo è realistico o risponde ad un desiderio fisiologicamente irrealizzabile è fondamentale e in questo un bravo medico specialista può aiutarci.
Abbiamo previsto la trasgressione?
Quando decidiamo di seguire una dieta ipocalorica siamo consapevoli (o almeno dovremmo esserlo!) che dovremo mangiare in modo diverso e che non potremo consumare abitualmente alcuni cibi. Solamente l’idea di doverci sottoporre a tale privazione spesso ci rende tristi, insoddisfatti e preoccupati del sacrificio al quale andiamo incontro. Per prevenire lo spasmodico desiderio di cibo occorre prevedere all’interno del nostro regime alimentare alcuni momenti di “trasgressione programmata”, concedendosi per esempio una volta a settimana una porzione del nostro dolce preferito. Questo perché l’obiettivo non deve essere unicamente perdere peso ma anche e soprattutto riuscire a regolare il nostro stile di vita alimentare in modo tale da risultare il più naturale possibile. Una dieta vissuta come costrizione ci renderà infelici e non potrà garantirci il mantenimento dei risultati ottenuti. Con la trasgressione programmata possiamo educarci al controllo, coccolarci un po’ e successivamente ritornare a seguire la nostra dieta più soddisfatti e motivati. Non rifiutiamo un invito a cena imprevisto: trasgrediamo serenamente, concedendoci ogni tanto un giorno di pausa dalle limitazioni dietetiche. Attenzione però a non esagerare!!!
“Mangiare è una necessità, mangiare intelligentemente è un’arte” (La Rochefoucault)
Vsb:t