Nell’ultima metá di questo secolo si è assistito, nei paesi industrializzati, ad un progressivo cambiamento delle abitudini alimentari, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo. Nello specifico si è ridotto di molto il consumo di cereali, legumi secchi e freschi e fibra vegetale, mentre si è assistito ad un aumentato consumo di latte, uova, formaggi e carne.
Gli squilibri e gli errori alimentari hanno portato all’incremento di una serie di patologie tipiche di questa era come il diabete, l’obesitá, le malattie cardiovascolari, i tumori, l’ipertensione arteriosa.
Si calcola che vi siano almeno 250 milioni di obesi valutati sulla base del BMI (Body Mass Index o Indice di Massa Corporea). A questi si affiancano i soggetti con sovrappeso che sono due-tre volte gli obesi veri e propri. Dal “Consensus Statement: Childhood Obesity”, tenutosi in Israele nel marzo 2004 si apprende che nella maggior parte dei Paesi europei, il 14-15% degli adolescenti sono giá obesi a 15 anni. Fino a qualche anno fa la nazione con il maggior numero di obesi era l’America, ma ora le cose sono cambiate. Il Commissario Ue Markos Kyprianou basandosi su studi recenti ha affermato che negli Usa si stimano a 130 milioni le persone in sovrappeso e a 60 milioni quelle che soffrono di obesitá; in Europa le cifre parlano rispettivamente di 204 e di 61,4 milioni di persone. Dati preoccupanti che hanno fatto immediatamente scattare le unitá di crisi nella vecchia Europa.
Washington e Bruxelles, hanno deciso di affrontare di comune accordo la grave situazione e hanno quindi gettato le basi per un progetto comune che si articolerá in quattro fasi. In primo luogo si è deciso di stabilire dei partenariati pubblici e privati per intervenire sul fronte della nutrizione, della salute e dell’attivitá fisica; quindi si cercherá di influenzare sia lo stile di vita dei giovani, sia le scelte nutrizionali dei consumatori; infine si ricercherá il modo migliore per far passare i messaggi sugli stili di vita più sani.
Va detto che sia Ue che Stati Uniti sono molto attivi nel campo della prevenzione dell’obesitá, ma evidentemente molto deve essere fatto in questo campo a partire dalla correzione delle cattive abitudini nei bambini.
Vsb:t