Attenzione alle bevande dolcificate con il fruttosio, potrebbero far ingrassare pur non esistendo un legame diretto con le calorie assunte.
E’ questo il risultato di un recente studio condotto dal Genome Research Institute della Cincinnati University e dal German Institute of Human Nutrition. Secondo gli scienziati, l’aumento di peso non sarebbe infatti dovuto alle sole calorie contenute nel fruttosio aggiunto alle bevande, ma ad un effetto del dolcificante sul metabolismo, tale da favorire l’accumulo di grasso.
Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno lasciato i topi da laboratorio liberi di consumare alcuni acqua, altri acqua dolcificata con fruttosio ed altri ancora bibite.
Il risultato ha evidenziato un incremento del grasso corporeo nei topi che hanno assunto acqua dolcificata con futtosio e bibite, nonostante gli stessi animali avessero diminuito l’apporto di calorie provenienti dal cibo solido.
L’autore dello studio Matthias Tschöp, professore associato del dipartimento di psichiatria alla UC e membro dell’Obesity Research Center al Genome Research Institute, ha dichiarato: ”La nostra ricerca mostra quanto la massa grassa aumenti come diretta conseguenza dell’assunzione di bevande (soft drinks)”. Pubblicato sul numero di luglio 2005 di Obesity Research, la rivista ufficiale del North American Association for the Study of Obesity (NAASO), lo studio dimostra quindi che il consumo di bevande e cibo dolcificati con saccarosio e High-Fructose Corn Syrup (HFCS) – in modo particolare bibite analcoliche gassate, spremute e cereali – sono da ritenersi tra le maggiori cause di obesitá.
Monitorando il grasso corporeo dei topi, attraverso una nuova tecnica basata sulla risonanza magnetica, il Dr.Tschöp e la sua equipe hanno notato che gli animali sono passati dal peso medio di 39 grammi, di inizio esperimento, a quello finale di 48 grammi: pari a circa il 90% di grasso corporeo in più rispetto ai topi che hanno consumato solo acqua.
A stupire i ricercatori, come detto, è il fatto che l’apporto calorico totale era più basso nei topi che hanno consumato l’acqua dolcificata con fruttosio, eccetto che nel caso degli animali di controllo, abbeverati con sola acqua.
I risultati di uno studio precedente, realizzato sugli Il Dr. Matthias Tschöpesseri umani, aveva giá dimostrato che alcuni ormoni addetti alla regolazione del peso corporeo – tra i quali la leptina, l’insulina e la ghrelina – non rispondono a fruttosio come fanno con altri tipi di carboidrati, come il glucosio.
A distinguere il fruttosio dagli altri carboidrati sarebbe quindi una diversa metabolizzazione a livello del fegato, tale da favorire l’accumulo di grasso corporeo.
Il prossimo passo dello studio del Dr.Tschöp e del coautore, il Dr.Havel, sará quello di studiare il metabolismo del fruttosio sugli esseri umani, in modo tale da chiarire i meccanismi che si celano dietro alla scoperta.
Per gentile concessione di
Vsb:t