È quanto e’ emerso dalla prima ricerca sull’osteoporosi nella popolazione italiana, condotta su 1.500 donne di 9 citta’ e promossa dall’Associazione per la lotta contro l’osteoporosi (Aila) e presentata oggi a Roma in una conferenza stampa.
A rischio sono le piu’ magre, che hanno seguito diete troppo severe e povere di calcio, mentre le donne che vivono nelle citta’ vicine al mare sembrano avere notevoli vantaggi.
In Italia l’osteoporosi colpisce complessivamente 5 milioni di persone e il problema e’ destinato ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione, visto che soffre della malattia una donna in menopausa su tre.
Per il presidente dell’ Aila, Francesco Bove, e’ una vera e propria malattia sociale, che nei Paesi industrializzati provoca una frattura ogni 20 secondi, 200.000 ogni anno in Italia.
Tra queste, le fratture al collo del fenore sono circa 18.000, con un costo stimato in 3.000 miliardi l’anno.
Nei Paesi europei le fratture del femore sono 414.000 l’anno e si prevede un raddoppio nei prossimi 50 anni.
Tra i nemici delle ossa, uno dei principali e’ la vita sedentaria: dalla ricerca, condotta con il contributo della Fondazione Banca nazionale delle comunicazioni, e’ emerso che la media delle vittime dell’osteoporosi si abbassa al 2,4% nelle donne oltre i 55 anni che si mantengono in forma semplicemente camminando, magari per andare a fare la spesa.
In chi invece conduce una vita sedentaria la media sale al 9,8% e raddoppia (16,3%) fra i 65 e i 74 anni.
Sono a rischio anche le piu’ magre, dato che la malattia colpisce 17 donne sottopeso su 100, contro 1 su 100 nelle obese.
Per chi e’ in peso forma la media e’ dell’11% e si riduce quasi della meta’ (6%) nelle donne sovrappeso.
Sotto accusa sono le diete troppo rigide se, come risulta dall’indagine, hanno l’osteoporosi il 18,8% delle donne che hanno seguito diete dimagranti, contro il 2,4% di chi non le ha seguite.
Mare e sole sono decisamente amici della salute delle ossa, visto che nelle citta’ vicine al mare la percentuale delle vittime dell’osteoporosi e’ drasticamente piu’ bassa rispetto a quella rilevata nelle grandi citta’.
Il record positivo va a Bari e Teramo, che si attestano al di sotto della media nazionale con il 4%.
Vanno bene anche La Spezia (5,3%) e Napoli (7,3%). Il record negativo va invece a Roma (10%) e Torino (12%).
Il segreto sembra essere nella maggiore possibilita’ di esporsi al sole, che stimola la produzione di vitamina D e con essa la produzione di calcio
Vsb:t