Risale a pochi giorni orsono la pubblicazione dei risultati dell’importante ricerca, a cura di Ac Nielsen, sulla pratica sportiva in Italia nel 2004.
Lo scorso 16 ottobre, infatti, in occasione dell’annuale convention, tenutasi a Treviso, di Assosport, consorzio nazionale delle aziende produttrici di materiale sportivo, sono stati illustrati agli addetti ai lavori gli esiti dell’indagine in questione; obiettivo, la valutazione statistica degli sport maggiormente diffusi in territorio nazionale, le caratteristiche salienti dei praticanti, la continuitá ed intensitá degli sforzi profusi nelle varie discipline, il livello di spesa e le prospettive future.
Ma non manca neppure l’analisi di alcuni aspetti psicologici e motivazionali. La ricerca è stata condotta nel mese di gennaio su un campione di 4000 famiglie.
Rispetto al precedente sondaggio, risalente al 1997, uno dei dati più importanti emersi è la crescita (+ 28%) del numero di praticanti di discipline indoor individuali, fra cui sono da annoverarsi, fra gli altri, fitness, aquagym, potenziamento muscolare, ginnastica e discipline orientali.
Ottimo successo di pubblico hanno avuto, nell’ultimo anno, areobica, aerokick/fitboxing, gag, pilates, power pump, spinning, step, stretch, tapis roulant.
Con riferimento alle caratteristiche dei praticanti sportivi, invece, la maggior incidenza rispetto allo svolgimento di attivitá fisica si ha nei maschi; la praticano, infatti, il 41,3 % degli uomini contro il 31,2 % delle donne.
Anche l’etá rappresenta un importante fattore da tenere in considerazione: fanno sport il 70 % degli under 14, ma superati i 45 anni, solo il 18 % continua a praticare una disciplina.
Fra le motivazioni che sottendono allo svolgimento di attivitá sportiva, il 58 % sostiene che “fa bene alla salute ed aiuta a mantenersi in forma”, il 20 % che “fa dimagrire”, solo il 10 % che “serve a potenziare i muscoli”.
Interessante il capitolo “abbandono dello sport”. In testa proprio il fitness, a causa, a quanto pare, della noia e ripetitivitá degli esercizi.
In materia di spesa per la pratica sportiva, il fitness contempla una cifra complessiva di 1238 milioni di euro annui, di cui ben 722 vengono impiegati per la corresponsione di emolumenti agli istruttori.
Ma quanto vengono praticate le discipline nell’arco di una settimana? l’86 % di chi svolge attivitá di potenziamento muscolare, lo fa per più di una volta nell’arco di sette giorni, contro il 76 % della ginnastica, il 75 % del fitness, il 53 % delle discipline orientali, il 51 % dell’aquagym e il 46 % del jogging.
Andiamo ora ad analizzare i dati relativi al fitness: i maschi rappresentano il 25,8 % dei praticanti, contro il 74,2 % delle donne. Il 51,4 % dei praticanti ha un’etá compresa fra i 15 e i 34 anni. Impiegati (26 %), casalinghe/fuori attivitá (24,1 %) e studenti (30 %) costituiscono le tipologie professionali maggiormente attratte dal fitness. Il livello di istruzione è generalmente buono (il 40,7 % è in possesso di licenza di scuola media superiore).
La percentuale di abbandono nel corso degli ultimi 7 anni è stata del 17 %, mentre il tasso di rinnovo del parco praticanti si assesta sul 62 %.
Infine, l’Ac Nielsen identifica un coefficiente di sviluppo delle varie discipline per il prossimo futuro, interessante per capire quali possano essere le prospettive nei prossimi anni; ecco i più importanti valori assegnati: fitness 75, jogging, 76, aquagym 178, potenziamento muscolare 80, discipline orientali 230. Dati buoni, ma non buonissimi, se confrontati con alcune alternative alla palestra, quali, ad esempio, il nuoto, che riceve un buon 145.
La ricerca in oggetto sembra quindi indurre ad un tiepido ottimismo, almeno se raffrontata ai più recenti sondaggi che davano il settore in crisi. L’allarme non è comunque ancora cessato, e la via d’uscita, come al solito, passa attraverso il marketing e il miglioramento dei servizi offerti.
Giovanni Albanese
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