Da qualche tempo è attiva una raccolta firme voluta da Coldiretti e Slow Food sul diritto di conoscenza della provenienza geografica degli alimenti.
In Italia la legge 204 del 3 agosto
Questa legge rischia di venire drasticamente ridimensionata nella sua efficacia, per la pretesa necessitá di allinearsi alle disposizioni dell’Unione Europea, la quale ritiene che riportare in etichetta l’origine degli alimenti sia di ostacolo al libero mercato e alla concorrenza.
Il testo della Coldiretti e di Slow Food, che citiamo di seguito, ci indica le ragioni per difendere questa legge e opporsi risolutamente alla abrogazione dell’indicazione dell’origine.
Ecco perché opporsi:
“• perché la proposta di abrogazione va in direzione opposta a quanto noi e le altre associazioni di imprenditori, di consumatori e di cittadini abbiamo fatto in questi anni per esaltare le caratteristiche tradizionali di tipicitá e di qualitá delle nostre produzioni agroalimentari;
• perché non è possibile che gli oltre 4000 prodotti tipici italiani possano tutti accedere a
marchi europei onerosi e complessi quali DOP o IGP;
• perché l’Unione Europea continua a legiferare in merito a qualitá e tipicitá prestando attenzione unicamente alla conformitá igienico sanitaria, ma consentendo di fatto vere assurditá gastronomiche quali aranciata senza una goccia di succo d’arancia, cioccolato con grassi diversi dal burro di cacao, pasta secca fatta con farina di grano tenero, prodotti con percentuali tollerate di OGM;
• perché non è giusto che si privilegino esclusivamente marchi e ricette, ovvero la tutela aziendale rispetto all’origine territoriale, dando corpo ancora una volta alle preoccupazioni di chi individua nelle strategie della UE la chiara volontá di premiare una filosofia produttiva industriale, standardizzata, che non tutela i territori, le tradizioni gastronomiche locali, l’agricoltura di piccola scala, la sostenibilitá;
• perché l’indicazione d’origine garantisce la rintracciabilitá e contribuisce alla prevenzione dei rischi di fronte alle emergenze sanitarie ed alimentari che si moltiplicano per effetto dell’aumento degli scambi commerciali a livello globale;
• perché l’indicazione d’origine rappresenta un valore per tutti i paesi, sviluppati e non, in quanto consente di esaltare le distintivitá dei diversi territori.”
Per saperne di più ed eventualmente partecipare alla raccolta firme si può visitare il sito www.coldiretti.it
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