Nel 2005 i diabetici sono stati 230 milioni, una cifra destinata ad aumentare con oneri sociali ed economici importanti.. E’ incrementato inoltre il numero dei morti (uno ogni 10 secondi). Evidenza che ha indotto i vertici della Federazione Internazionale del Diabete a lanciare un allarme al mondo intero e a chiedere una risoluzione delle Nazioni Unite che induca i governi a prendere provvedimenti. Queste alcune delle notizie di rilievo al 42° Congresso della Associazione Europea per lo Studio del Diabete (EASD) apertosi a Copenhagen nei giorni scorsi. Ma tra tante notizie preoccupanti eccone una positiva: siamo ormai vicini a quello che molti chiamano “pancreas artificiale“, a un qualcosa cioè che, simulando le funzioni del pancreas, sia in grado di “comprendere” in ogni momento quanta insulina serva all’ organismo e gliela somministri. Il dispositivo presentato a Copenhagen da Roche è un software, in grado di rendere “intelligente” il microinfusore che molte persone affette da diabete di tipo 1 (cosiddetto insulinodipendente) portano costantemente con sé, con l’ago sottopelle ed è dotato di un programma particolare che, inserito in un comune palmare, legge i valori glicemici rilevati dal glucometro, lo strumento che normalmente tre o quattro volte al giorno il diabetico usa per controllare il suo stato, e in base ad essi consiglia, sulla terapia da seguire, il paziente, che può cosí gestire meglio, e con maggiore consapevolezza, il suo infusore. Il software permette anche di registrare altri dati importanti come la pressione arteriosa, il valore dell’emoglobina glicosilata e il valore dei corpi chetonici.
Vsb:t