Allenamento ‘ad hoc’ per almeno due mesi, dieta nutriente ma sana e vestiti ‘a cipolla’.
Questa la ‘ricetta’ per sciare in salute, secondo Deborah Compagnoni.
La campionessa italiana, che ha abbandonato le gare per dedicarsi alla famiglia e alla ricerca contro la leucemia, svela i segreti del suo successo agli italiani in partenza per i monti.
Un avvertimento particolare va agli sciatori dilettanti: per prepararvi a sfidare le piste ”affidatevi a un insegnante – raccomanda – Meglio evitare, invece, di fidarsi troppo dei consigli appresi da giornali, libri e televisione, o del passaparola di amici”.
Punto primo, la preparazione atletica: ”Deve essere fatta soprattutto sulle gambe, per almeno un paio di mesi prima di mettere gli sci – dice la Compagnoni, intervistata su ‘Humanitas Salute’, notiziario dell’Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano) –
Meglio una palestra dove ci sia un insegnante che possa controllare la corretta esecuzione degli esercizi”. Secondo, l’alimentazione: l’ideale e’ ”una prima colazione sostanziosa, consumata lentamente; un pranzo leggero ma preferibilmente caldo, tipo polenta semplice o pasta, e una cena piu’ abbondante”.
Terzo, l’abbigliamento: ”E’ fondamentale tenere caldi i muscoli e le articolazioni delle gambe. Meglio vestirsi a strati, pronti ad alleggerirsi se necessario. No ai materiali sintetici sulla pelle.
Meglio il cotone oppure altri tessuti naturali”. Ma per evitare rischi, ovviamente non e’ da trascurare nemmeno la qualita’ di sci e scarponi. ”Fortunatamente negli ultimi anni le cose sono molto cambiate – spiega la Compagnoni – e si trova una buona attrezzatura anche negli standard medi e di larga diffusione.
Diciamo che per gli sci e’ anche diventato piu’ conveniente affittarli, visto che oggi il mercato ne offre di tenuti bene e quasi nuovi.
Gli scarponi, invece, sarebbe meglio comprarli perche’ sono molto personali: vanno scelti comodi e morbidi – e’ il consiglio – ma devono calzare bene e vanno sempre chiusi prima di iniziare la discesa”. Qual e’ l’eta giusta per iniziare? La campionessa fa l’esempio di sua figlia. ”Agnese, di quattro anni, ha gia’ messo gli sci e il suo maestro e’ il nonno.
In generale – dice – meglio affidare i bambini a un maestro, che consigliera’ anche l’attrezzatura e di mandarli sulle piste nelle ore piu’ assolate e per non piu’ di due o tre al giorno, finche’ sono piccoli”. Da bambini sciare ”deve essere un gioco e mai un obbligo.
Poi, verso i sei anni, inizieranno spontaneamente a sentirlo piu’ come uno sport”. Cominciare nei primi anni di vita e’ una buona regola, ma gli adulti che hanno deciso di partire da zero non disperino: ”Si puo’ ancora imparare”.
Infine un monito ai reduci da un infortunio: ”Mai avere fretta” di riprendere. ”Ci vuole tempo, per i legamenti del ginocchio circa un anno.
Ma la buona tecnica non si dimentica mai e si recupera in fretta”. Per ricominciare, pero’, ”scegliere piste con neve morbida e facile”, conclude la Compagnoni.
Fonte: Red-Opa/Adnkronos
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